sabato 5 maggio 2012

“Amber” di Kathleen Winsor (1919 – 2003)


Ambientato nell’Inghilterra della restaurazione, dopo il ritorno a Londra di Carlo II dall’esilio in Europa ed il ripristino della monarchia, il romanzo racconta la storia di Amber, figlia illegittima di genitori nobili ma non legati dal vincolo matrimoniale, che viene allevata come una nipote da una coppia di contadini.
Il racconto è la narrazione della sua vita avventurosa e della sua scalata verso il successo: da povera ed ingenua ragazza di campagna fino al titolo di duchessa.
Amber St. Clare riesce a farsi largo, sfruttando il suo fascino e la sua bellezza, in un mondo a lei estraneo ed è proprio grazie anche alla sua intraprendenza che per ottenere quello che desidera, non esita ad usare tutte le sue armi astuzia, spregiudicatezza e soprattutto la sua sessualità.
All'età di 16 anni, innamoratasi a prima vista di Bruce Carlton, un cavaliere di passaggio nel suo villaggio, decide di seguirlo a Londra. Dopo pochi mesi dall’arrivo in città, abbandonata da quest’ultimo ed in attesa di un figlio, rimane vittima di un raggiro e si ritrova presto sposata con un poco di buono che non esita a rubarle tutto il denaro che Bruce le aveva lasciato per il mantenimento del nascituro. Rinchiusa a Newgate per i debiti contratti, riesce ad evadere dalla prigione grazie all’aiuto del bandito Black Jack. Dopo un periodo trascorso in compagnia di quest’ultimo, vivendo di espedienti e di furti, trova lavoro come attrice in teatro. Poiché diversi nobili e perfino il Re rimangono affascinati dalla sua bellezza, la carriera teatrale diviene il trampolino di lancio per la sua ascesa sociale.
Carlo II Stuart
Dapprima diviene l’amate di un ufficiale, il capitano Morgan; in seguito sposa un mercante, il signor Dangerfield, che morendo le lascia in eredità un discreto patrimonio. Ormai ricca, decide di sposare il conte Radclyffe, un nobile che le consente finalmente di raggiungere la posizione a cui aspirava. Rimasta nuovamente vedova, si trasferisce a corte, dove divenuta l’amante di Carlo II, diviene una cortigiana molto influente. In attesa di un figlio del Re e proprio su suggerimento di quest’ultimo, sposa Lord Southesk che, grazie alla benevolenza di Sua Maestà verso la moglie, diviene immediatamente conte e successivamente duca, facendo in tal modo raggiungere ad Amber il titolo da lei tanto ambito di duchessa.
Cercare di condensare un libro di quasi 900 pagine in poche righe è praticamente un’impresa titanica e diviene impossibile se il romanzo, come in questo caso, racconta una storia così movimentata, articolata e complessa. All’inizio abbiamo addirittura due racconti paralleli, quello di Amber e quello della corte, che nel corso della vicenda troveranno sempre più punti di intersezione fino a fondersi in un’unica storia.
Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1944 e fu vietato in 14 stati americani per “70 riferimenti a rapporti sessuali, 39 gravidanze illegittime, 10 immagini di donne nude poste davanti ad uomini”. La Winsor capovolge gli schemi del romanzo d’appendice, creandone così un’antitesi vera e propria: Amber non attende passiva il ritorno del suo “principe azzurro”, lei si adopera usando ogni mezzo a disposizione lecito ed illecito per raggiungere i suoi fini e procurarsi i vantaggi desiderati; non c’è nessuna redenzione, nessun rimorso e nessun pentimento finale della protagonista. Il romanzo suscitò grande scalpore per la sua storia oscena ed immorale, ma ebbe un grande successo di pubblico tanto che vendette centomila copie solo la prima settimana ed ancor oggi viene considerato il miglior libro scritto da Kathleen Winsor.
Nonostante “la mole”, che potrebbe spaventare il lettore, il libro è scorrevole, coinvolgente e appassionante. Si rimane affascinati soprattutto dall’affresco dell’epoca che emerge dalle pagine del romanzo. Le ricerche storiche effettuate dall’autrice sono impeccabili e di grande qualità, la storia è curata in ogni minimo dettaglio ed il periodo storico viene descritto in maniera impeccabile: la vita del teatro, i personaggi storici realmente esistiti, la vita sregolata della corte, la prigione di Newgate, la peste, l’incendio di Londra…
Sorprende sopratutto l’eccezionale capacità della Winsor di riuscire a tenere il lettore incollato alle pagine per leggere le avventure di un’antieroina irritante ed indisponente, i cui comportamenti sono dettati esclusivamente dal suo opportunismo, dalla sua mania di protagonismo e dal suo sfrenato arrivismo sociale.
Amber ricorda diversi personaggi femminili della letteratura tra i quali Becky Sharp (“La fiera delle vanità” di William Thackeray), Catherine Earnshaw (“Cime tempestose” di Emily Brontë) e Rossella O’Hara (“Via col vento” di Margaret Mitchell), ma di tutte sembra riassumere solo i difetti, senza condividerne alcun pregio, tranne la bellezza fisica. Amorale e priva di scrupoli quanto Becky Sharp, non ha però la sua cultura. Becky parla fluentemente inglese e francese, è intelligente, ha il dono della satira, suona il piano, canta e recita. Amber decide di calcare le scene per puro calcolo, per lei non è importante essere un’attrice capace e preparata, ma solo apparire fisicamente al meglio, saper recitare è superfluo quando come lei si possiedono bellezza e sensualità; non prova alcun rimorso per la sua ignoranza e le uniche arti che coltiva, le coltiva esclusivamente per aumentare il proprio potere di seduzione. Ricordiamo a questo proposito il colloquio tra Amber e il conte Radclyffe:

“Entrate, madame, ve ne prego. Non vedo perché una donna non possa frequentare una biblioteca, anche se difficilmente troverà cose di suo gusto. O siete per caso uno scherzo di natura, vale a dire una donna istruita?”
Mentre parlava le sue labbra avevano assunto una piega ironica. Come molti uomini, considerava la cultura nelle donne una cosa assurda e perfino divertente. Amber finse di non rilevare il suo sarcasmo, perché su quell’argomento non si offendeva facilmente.

Amber è indomita, viziata e testarda, ribelle e capricciosa quanto Rossella O’Hara e proprio come lei considera il matrimonio un mezzo per raggiungere i propri scopi. Ma Rossella, al contrario di Amber, ha una forza diversa, più vera e pura, sa all’occorrenza rimboccarsi le maniche, lavorare anche la terra perché è proprio dalla terra di Tara, il suo luogo natio al quale è legata, che trae la forza per andare avanti ed e proprio a Tara che trova rifugio nelle avversità. Amber cerca sempre la via più semplice, meno faticosa e i suoi fini sono sempre egoistici e superficiali; non si guarda mai indietro, ha tagliato definitivamente i ponti con il passato, non ha rimpianti e ha cancellato per sempre dalla sua vita la famiglia lasciata a Marygreen.
Catherine Earnshaw è forse il personaggio che si avvicina maggiormente ad Amber e che come lei è orgogliosa e maliziosa, determinata e posseduta dalla smania di far parte dell’alta società.
Cathy però decide di rinunciare all’uomo che ama per non degradarsi nonostante il suo sia un amore infinito ed eterno tanto che la sua psiche non reggerà allo stress causatole dalla sua scelta e questa sua rinuncia di felicità la condurrà alla morte. L’amore di Amber per Lord Carlton non sembra mai totalmente sincero, sembra il frutto di un comportamento immaturo, a volte quasi figlio di un semplice puntiglio infantile, nonostante la sua fissazione per quest’uomo la renda una donna priva di dignità ed orgoglio. Perfino quando si prodiga a curare Bruce durante la peste mettendo a repentaglio la sua stessa vita o quando mette in pericolo le sue relazioni matrimoniali per correre da lui ogni volta che ritorna, il suo attaccamento non convince totalmente. In verità Lord Carton, con il suo atteggiamento sprezzante ed altezzoso, non ispira certamente più simpatia della sua amante. E’ un uomo meschino, egoista e soprattutto ipocrita, Amber per lui è l’amante perfetta ma non sarà mai degna di essere sua moglie. Insomma Amber St. Clare e Bruce Carlton sono la coppia perfetta, degni uno dell’altro sotto ogni aspetto.
“Amber” nel suo insieme è un romanzo avvincente di cui consiglio decisamente la lettura soprattutto a chi sia attratto dall’idea di leggere un romance storico di ottima qualità che esponga una storia da una prospettiva insolita e particolare.



2 commenti:

  1. Ok, basta lo voglio! XDD grazie per la recensione, mi hai convinta a prenderlo! ^^ prossima volta che lo vedo in libreria è mio! :D Ma prima voglio leggere anche Via Col Vento. So il film a memoria ma mi incuriosisce troppo anche il romanzo :) Tu l'hai mai letto?

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    1. Brava!! anche perchè sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensi ^-^
      Per quanto riguarda Via col vento anch'io so il film a memoria, ma non ho mai letto il libro. Ad essere sincera è da un po' che ho voglia di leggerlo ma alla fine scelgo sempre altro, mi sa che ho paura di rimanere delusa :-)

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