sabato 18 maggio 2013

“Il grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald (1896 – 1940)


Nell’attesa di andare al cinema a vedere il film di Baz Luhrmann tratto dal romanzo di Fitzgerald, nelle sale cinematografiche proprio in questi giorni, dove Leonardo Di Caprio recita nel ruolo del protagonista, Jay Gatsby, ho pensato fosse finalmente giunta per me l’ora di colmare una lacuna e affrontare la lettura di questo classico americano.
Ho acquistato l’edizione da 0,99 euro della Newton Compton e devo dire che, nonostante il mio scetticismo sulla qualità della traduzione, sono rimasta piacevolmente sorpresa in quanto la traduzione di Bruno Armando è davvero valida. Insomma buona qualità, ottimo prezzo. Edizione consigliata, a meno che non abbiate particolari esigenze di una curata veste grafica che ovviamente un libro supereconomico di questo tipo non può offrire.

Ti capiva fin dove volevi essere capito, credeva in te fin dove ti sarebbe piaciuto credere in te e ti assicurava di aver ricevuto da te esattamente l’impressione migliore che speravi di dare.

La storia dell’affascinante Gatsby viene racconta in prima persona da Nick Carraway, un giovane appartenente ad una famiglia agiata del Midwest trasferitosi a New York per fare esperienza e lavorare in Borsa. Uniche conoscenze a New York sono i coniugi Buchanan, la moglie Daisy è sua cugina di secondo grado ed il marito Tom è una vecchia conoscenza dei tempi dell’università. I Buchanan vivono circondati dal lusso nel loro mondo artificiale, sono sfacciatamente ricchi e tremendamente snob. Fin dalle prime pagine veniamo a conoscenza che la coppia non è così solida come può sembrare, Tom ha infatti un’amante, Myrtle, di cui non fa mistero e che esibisce a tutte le sue conoscenze in città, una relazione extraconiugale di cui anche la moglie è perfettamente consapevole.
Jay Gatsby è il vicino di casa di Nick Carraway, è un uomo affascinante ed indecifrabile, oggetto dei pettegolezzi delle persone che vorrebbero conoscere il suo passato avvolto nel mistero, è solito riempire di ospiti la propria casa, una residenza principesca, dando feste stravaganti e affollatissime, frequentate da personaggi famosi ed influenti.
La svolta del racconto avviene quando si scopre che Gatsby e Daisy non solo non sono estranei l’uno all’altra, ma hanno avuto in passato una relazione, ancora prima che la donna conoscesse il marito. La loro conoscenza risale a quanto Gatsby era Louisville per l’addestramento militare che l’avrebbe portato a combattere in Europa. Quando parte per il fronte Daisy promette di aspettare il suo ritorno ma stanca di attenderlo, dimentica la promessa e decide si sposare Tom Buchanan, un uomo ricco e appartenente alla sua stessa classe sociale che potrà garantirle la vita agiata alla quale è abituata.
Quando Gatsby ritorna e scopre che la ragazza di cui era follemente innamorato è ora la moglie di un altro uomo, decide di sfruttare ogni mezzo anche se illecito per diventare ricco e riconquistare la donna dei suoi sogni.

Ed è proprio un sogno quello di Gatsby, perché la donna che ha amato non esiste più o forse quella donna non è mai esistita veramente. Gatsby è destinato a fallire perché comunque vadano le cose, non si può tornare indietro, non si possono mettere indietro le lancette dell’orologio per rivivere il passato.
Gatsby si circonda di gente importante, è sempre attorniato da folle, ma è fondamentalmente un uomo solo. Tutto quello che ha costruito, l’ha fatto con il semplice scopo di riconquistare una donna, vuota e superficiale, che forse un tempo avrà anche ricambiato i suoi sentimenti ma non abbastanza da essere disposta a pagare il prezzo del suo amore. Daisy preferisce fare finta di non vedere lo squallore della sua esistenza, la miseria della sua vita matrimoniale, preferisce restare con il marito piuttosto che rischiare di perdere la sua bella vita comoda, fatta di ipocrisia e falsità, in un mondo completamente privo di affetti autentici.
Gatsby pur essendo un gangster, un arrivista e un truffatore è il migliore di tutti, prova dei sentimenti forti e veri, è un uomo leale e fedele. Gli altri, i rispettabili, ricchi e di buona famiglia, sono persone finte che vivono nel loro mondo fatto di specchi, lustrini ed alcol. Fitzgerald ci descrive perfettamente quell’America degli anni’20 dove “fare soldi” facili e in fretta era l’unica cosa importante, un mondo corrotto dove trionfavano solo il commercio e la pubblicità.
In tutto questo squallore ed indifferenza, solo Nick Carraway, io narrante della storia, riesce a rimanere se stesso. Una persona solida, onesta, con dei valori e dei principi, sarà lui l’unico che resterà vicino a Gatsby fino alla fine, l’unico che non gli volterà le spalle, nonostante lui stesso abbia dichiarato all’inizio del libro che Gatsby rappresentava tutto ciò che lui disprezzava. Nick era rimasto affascinato dal carisma e dalla capacità di Jay di provare emozioni autentiche e sentimenti tanto profondi da portarlo a sacrificare tutto se stesso e persino la propria vita per amore.

Il grande Gatsby è un romanzo con forti richiami autobiografici alla vita del suo autore. E’ l’affresco di un’epoca dorata, conosciuta come “l’età del jazz”, è la storia di un amore o meglio è la storia di un sogno, il sogno di uomo che fino alla fine ha creduto di poterlo realizzare.
Decisamente un ottimo libro, triste ed amaro, commovente ed emozionante. Le ultime pagine, così struggenti e malinconiche, sono vera poesia e fanno di questo romanzo un vero capolavoro.

Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.




7 commenti:

  1. Ma vabbè sappi che ho la pelle d'oca. Ora penso al libro e penso al film...e Jay Gatsby questo uomo vuoi meraviglioso ma troppo sognatore, che non riesce a vedere che la Daisy che ha davanti non è quella che ha nella testa.

    E Leonardo DiCaprio quanto è bravo? E' Gatsby negli occhi, per come si muove, per come parla. Bellissimo libro, tristissimo però.
    p.s. mi risparmio i commenti nei confronti di Daisy xD

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    1. Il libro è davvero meraviglioso e se penso alle ultime pagine...mi viene da piangere anche ora!
      Reso benissimo il finale nel film...concordo con il tuo video ^^
      Nell'insieme il film è davvero buono a parte qualche "sbavatura" rispetto al libro..quando Daisy dice che è meglio che la bambina sia femmina, meglio essere un'oca bella e scema...nel film sembra quasi una cosa intelligente invece, se non ricordo male, nel libro Nick che per un attimo lo pensa subito dopo si rende conto che Daisy era finta e recitava anche in quel momento... Diciamo che come hai detto tu il film ha reso una Daisy meno indisponente. Nel libro la faresti morire di morta lenta, qui gli spareresti solamente!!! XD
      Concordo Di Caprio era l'attore perfetto per questo film...quando leggendo il libro leggi del modo di sorridere di Gatsby e poi vedi il sorriso di Di Caprio sullo schermo capisci che Gatsby è lui!

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    2. L'ultima frase...e pensi a DiCaprio che sorride xD anche la scena in cui piange dopo che ha saltato sul letto con le camicie di lui. E' come se si rendesse conto che lo ama. Forse è peggio così, nel senso, se lo ami perchè resti con Tom?! Lascialo...e invece non ha manco la forza di farlo. Che brutta donna!

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  2. Bellissimo libro, hai colto ogni piccola sfumatura...voglio rivedere di nuovo il film! :D ps grazie per avermici trascinato! ^^

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    1. Ci siamo trascinate a vicenda, visto il tempo e la salute...ma ne valeva la pena! bel film ^^

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  3. Ce l'ho in libreria, ma mi sa troppo di americanata... Ma prima o poi lo leggerò, promesso :)

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    1. Ad essere sincera non attirava neppure me, poi in occasione dell'uscita del film mi sono detta adesso o mai più...una bella sopresa...bellissimo libro

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