martedì 2 luglio 2013

“Villetta con piscina” di Herman Koch

VILLETTA CON PISCINA
di Herman Koch
BEAT
Marc Schlosser è un medico di famiglia, ha una bella moglie di nome Caroline e due bellissime figlie Julia di tredici anni e Lisa di undici. La sua sembra una vita perfetta: un matrimonio riuscito, un menage familiare tranquillo e nessun problema economico.
Tra i pazienti che ha in cura presso il suo studio, per la maggior parte scrittori, comici, artisti, gente di spettacolo, c’è anche un famoso attore di teatro nonché star televisiva, un certo Ralph Meier.
Tra Schlosser e Meier l’iniziale rapporto medico-paziente si trasforma ben presto in un rapporto più intimo e l’amicizia nata tra i due coinvolge ovviamente anche le rispettive famiglie.
Durante le vacanze estive gli Schlosser sono ospiti al mare nella villetta con piscina presa in affitto dai Meier. Ralph ha due figli maschi Alex e Thomas vicini per età alle figlie di Marc con le quali i ragazzi stringono subito amicizia.
Tra gli ospiti di Ralph e della moglie Judith, ci sono inoltre Vera, la suocera dell’attore, e la coppia formata da Stanley Forbes, un famoso regista sulla sessantina, e dalla sua fidanzata Emmanuelle, una giovanissima modella.
La narrazione della vacanza estiva è però un flashback. Nelle prime pagine del romanzo assistiamo alla morte di Ralph Meier che in ospedale, malato terminale, preferisce bere un bicchierino di dose letale (l’eutanasia è una pratica consentita in Olanda) piuttosto che attendere il doloroso colpo finale della malattia, mentre Marc Schlosser aspetta di essere giudicato da una commissione per  l’errore medico commesso.
Il dottore, nonostante si fosse reso conto fin da subito della gravità della situazione, aveva tranquillizzato l’amico, dicendo che non c’era nulla di grave. In realtà, non solo aveva taciuto sul fatto che per avere una qualche speranza di arrestare il decorso della malattia sarebbe stato necessario intervenire immediatamente, ma aveva pure prelevato un campione di tessuto facendo in modo di accelerarne l’avanzamento.
Perché Marc Schlosser aveva deciso che Ralph Meier non meritava di vivere? Che cosa era accaduto di così grave? E quando?

“Villetta con piscina” così come “La cena” (altro libro di Herman Koch che potete trovare sempre in edizione Beat) è un romanzo da “brivido”, pieno di colpi di scena, intenso e cinico.
Nessun personaggio è in realtà quello che sembra, nessuno è senza colpe, tutti cercano semplicemente di soddisfare i propri istinti, senza pensare alle conseguenze per sé e per gli altri.
I rapporti interpersonali sono tutti rapporti di facciata, non c’è nessuna sincerità ma solo indifferenza, falsità, pregiudizi e opportunismo.
Marc, all’apparenza marito perfetto e padre premuroso, è ossessionato dalla voglia di portarsi a letto Judith; Ralph non ha nessuna stima della moglie e non perde occasione per rimarcarglielo anche davanti a terze persone; Vera, così come la figlia Judith, ha una pessima opinione di Ralph; Stanley che dovrebbe essere amico dell’attore non si fa scrupoli di dire che la morte di questi lo ha lasciato totalmente indifferente.
Si potrebbe tranquillamente affermare che il vero protagonista del romanzo è il cinismo dilagante nella società contemporanea.
Le prime pagine in cui Marc Schlosser ci parla del suo lavoro e del suo modo di relazionarsi con i suoi pazienti è semplicemente aberrante. E’ sconvolgente l’idea di un medico che mentre visita le persone sia così disgustato dalla vista dei lori corpi da essere costretto a pensare a tutt’altro per distrarsi.

Herman Koch è davvero bravissimo a fare un ritratto del mondo in cui viviamo, un mondo cinico dove le regole non vengono mai rispettate.
Tra i vari aspetti negativi della società contemporanea, colpisce in modo particolare la descrizione della malasanità in Olanda. Siamo sempre così pronti a pensare che solo in Italia accadano certe brutture e poi, leggendo il libro di Koch, ci rendiamo conto di quanto sia vero il detto “tutto il mondo è paese.
Tramite le parole di Marc Schlosser veniamo a sapere che il medico di famiglia non deve guarire i pazienti, deve solo fare in modo che non finiscano in massa dagli specialisti e in ospedale. Se i medici di famiglia prescrivessero esami clinici o visite specialistiche a tutti, il sistema sanitario avrebbe un tracollo completo, per cui pazienza se più di una volta qualcuno non sopravvive all’errore medico.
E comunque davanti ad un errore medico, la commissione non preoccupa più di tanto: fra medici ci si conosce tutti, in molti casi si è giudicati da ex colleghi. In realtà a meno di non averla fatta particolarmente grossa non ci sono conseguenze e anche in quel caso tutto si risolve quasi sempre con un avvertimento o al massimo una sospensione di qualche mese.

I personaggi sono descritti alla perfezione con tutti i loro vizi e le loro meschinità. Il testo è scorrevole e avvincente. Il lettore è disgustato dai protagonisti del libro, nessuno escluso, e nonostante questo non riesce a smettere di leggere. Il desiderio di sapere cosa sia accaduto è talmente forte che non si vede l’ora di girare pagina per scoprirlo.
Herman Koch non ci delude mai, nulla è come sembra, nessuno è innocente; il romanzo ci regala una serie di colpi di scena ed un finale inaspettato.
Koch è davvero bravo a tenere il lettore incollato alle pagine e, attraverso il suo impeccabile racconto dei tempi in cui viviamo, riesce come sempre a farci riflettere sul mondo che ci circonda.
                                                          


1 commento:

  1. wow cinico e crudele, mi pare una lettura interessante! :) aggiungerò anche questo all'elenco dei libri da acquistare!

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