lunedì 2 giugno 2014

“Come un incantesimo” di Carla Sanguineti

COME UN INCANTESIMO
di Carla Sanguineti
KAPPA VU
“Come un incantesimo” riporta il sottotitolo “Mary e Percy Shelley nel Golfo dei Poeti”, sottotitolo non proprio fedele perché, se è vero che ampio spazio è dato al periodo del soggiorno della coppia a San Terenzo, è pur vero anche che il libro abbraccia un arco di tempo molto più ampio che va dall’incontro di Mary e Percy fino alla tragica morte del poeta in mare con qualche accenno all’infanzia di Mary Shelley e alla vita turbolenta della madre di lei.

Che tipo di libro è “Come un incantesimo”? E’ un saggio o un romanzo? A tal proposito riporto le parole stesse della sua autrice:

Di qui il carattere ibrido di questo libro biografico, non saggio, anche se abbonda di riferimenti a testi, lettere, diari con titoli e date, e non romanzo, perché lo stile di narrazione che più vi si avvicina è limitata a poche pagine soltanto.

Ciò che ho apprezzato in particolare modo oltre ovviamente all’essere un testo ricco di citazioni e che riporta frammenti di poesie, stralci di corrispondenza, pagine di diari e quant’altro dei protagonisti, è il fatto che Carla Sanguineti abbia messo in primo piano la figura di Mary Wollstonecraft Godwin.

Carla Sanguineti, già autrice di diversi scritti su Mary, è alla guida dell’Associazione amiche e amici di Mary Shelley, associazione nata nel 1997 per far conoscere questa figura quasi dimenticata.

Mary Shelley fu una figura letteraria di grande spessore ma, troppo spesso oscurata dalla grandezza del celebre marito P.B. Shelley, viene ricordata quasi esclusivamente come autrice della sua opera più famosa “Frankenstein”.

Perché questo? Senza dubbio perché era una donna che viveva in un’epoca in cui il gentil sesso subiva forti discriminazioni ma soprattutto perché aveva scelto di vivere in un modo anticonvenzionale all’interno di una società conformista e bigotta.

Mary Shelley era figlia di Mary Wollnestoncraft, morta per le complicazioni del parto, la Wollnestoncraft era una donna dalla vita avventurosa che ebbe diverse relazioni burrascose sino al matrimonio con il padre di Mary, il filosofo William Godwin anch’egli personaggio molto singolare e dalle idee rivoluzionarie.
Con tali genitori la strada di Mary Shelley sembrava quindi già segnata.

Mary viveva nel ricordo della madre, leggeva e studiava i suoi scritti e nel contempo presenziava agli incontri con artisti, letterati, poeti, filosofi e scienziati che si riunivano nella casa del padre.

Non stupisce quindi che a soli 16 anni Mary decida di seguire il suo cuore e scelga di fuggire in Europa con l’allora ventunenne Percy Bysshe Shelley, poeta affascinante e di belle speranze che incarnava quegli ideali di cui tante volte aveva sentito parlare e discutere nella casa paterna. 

Shelley era all’epoca ancora sposato con Harriet Westbrook dalla quale ebbe due figli, ma quando questa si uccise, egli fu libero di sposare in seconde nozze l’amata Mary.

Shelley era un sostenitore del libero amore, nulla di strano quindi nel fatto che egli fosse sempre costantemente innamorato e che ebbe diverse relazioni con altre donne, tra cui la sorellastra di Mary stessa ovvero Claire Clairmont.
Claire a sua volta ebbe una breve storia con Lord Byron dalla quale nacque una figlia che morì in giovane età.

La storia degli Shelley e dei loro amici, tra i nomi più illustri ricordiamo Lord Byron e Polidori, personaggi con cui condivisero l’esilio forzato, allontanati dall’Inghilterra per la loro vita dissoluta, affascina il lettore moderno almeno quanto all’epoca aveva scandalizzato i loro contemporanei.

Non è facile oggi riuscire a comprendere quel loro mondo così esclusivo e profetico, quel senso di ineluttabilità e di sventura che così fortemente essi avvertivano gravare sulle loro giovani vite. Essi vivevano ogni istante come fosse l’ultimo, sfidando la morte e temendola allo stesso tempo. 

Carla Sanguineti in questo volume cerca di indagare e di spiegare la ragione di certi di comportamenti, di scoprire il perché di certe scelte di vita e lo fa analizzando e confrontando quanto di essi ci è rimasto: opere, diari, lettere…

“Come un incantesimo” ha un taglio indubbiamente diverso da quello dei soliti saggi su Mary e Percy Shelley, un taglio interessante ed avvincente che mette in evidenza la grande passione ed il grande fascino che queste figure letterarie hanno esercitato anche sull’autrice del libro.




5 commenti:

  1. Io sapevo che Mary Wollstonecraft era morta per delle complicazioni legate al parto, ma, tipo, diversi giorni dopo...

    Polidori, inoltre, non lasciò l'Inghilterra da dissoluto. Fu quando vi ritornò che venne bollato come dissoluto perché era partito con Byron e perché venne finalmente fuori il fatto che The Vampyre era stato lui a scriverlo. Ciò, tuttavia, non gli impedì mai di essere ricevuto in casa della famiglia di Harriet Martineau.

    In ogni caso, ho sempre trovato profondamente sconfortanti le vicende di Mary Shelley, della sua famiglia e di un gran numero di persone che le gravitavano attorno.

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  2. Sì era morta per le complicazioni del parto, sono io che avevo un po' riassunto :-) credo fosse per setticemia...

    Per quanto riguarda la dissolutezza...mi sono espressa male, io mi riferivo agli Shelley che vivevano nel "peccato" comunque Polidori da quello che si legge nel libro era un po' sopra le righe, mi riferisco al soggiorno in Svizzera e alla passione per l'occulto che univa in modo particolare Byron, Shelley e lo stesso Polidori...la sua passione per il veleno ecc.

    Per quanto riguarda il fatto che trovi sconfortanti le vicende di Mary Shelley...non saprei, di certo il modo di vivere di Mary, Percy, Byron e compagnia è lontanissimo dal mio modo di sentire ma leggerli oggi mi affascina :-)

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    1. Sì, in effetti, diciamo che non riuscirei a conciliare il mio stile di vita con il loro, non riuscirei a vivere così, e in questo senso trovo leggere della loro esistenza sconsolante. In ogni caso, nella famiglia allargata di Mary ci sono state talmente tante morti, che non saprei come avrei tirato avanti, personalmente.

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  3. già il titolo di questo romanzo/saggio mi ispira e la copertina anche ... se ti va passa da me che ho un premio per te :)

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    1. la copertina è bellissima :-)
      a me è piaciuto molto, forse perchè è un libro un po' diverso dal solito...
      Grazie mille per il premio!!!! :-)

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