lunedì 16 giugno 2014

“La piccola Fadette” di George Sand (1804 – 1876)

LA PICCOLA FADETTE
di George Sand
NERI POZZA
George Sand (pseudonimo di Amandine Aurore Lucile Dupin) fu scrittrice e drammaturga francese.
Considerata una tra le più prolifiche autrici della storia della letteratura, annovera tra i suoi scritti qualcosa come centotrenta romanzi.

Tra le sue opere più conosciute ed apprezzate troviamo quello che viene definito il ciclo dei romanzi “campestri” di cui fanno parte “La piccola Fadette”, “La palude del diavolo” e “François le Champi”.
                                
George Sand fu un personaggio tra i più affascinanti e spregiudicati della sua epoca e di frequente viene ricordata per i suoi celebri amori tra cui Alfred de Musset e Frederick Chopin solo per citarne alcuni.

Prese spesso parte al dibattito politico e nel 1848 partecipò attivamente all’esperienza della Seconda Repubblica scrivendo articoli e pamphlet.

Nel 1849, fuggita da Parigi in preda allo sconforto, si rifugiò nella sua villa di Nohant  e proprio qui, nel luogo della sua infanzia, scrisse “La piccola Fadette”.

“Le petite Fadette”, ambientato nella Francia rurale dell’Ottocento, è un romanzo la cui protagonista ha molto in comune con l’Aurore cresciuta nella tenuta di Nohant.
La scrittrice da ragazzina era un vero maschiaccio ed era anch’ella una grillina troppo intelligente e brillante per la gente del paese.

La storia raccontata in questo romanzo trae ispirazione dal poema “Les Jumeaux” di Jasmin, un poeta proletario che godeva della protezione della stessa George Sand.

“La piccola Fadette” narra la storia di due gemelli, Landry e Sylvinet Barbeau. Alla loro nascita la levatrice raccomanda ai genitori di fare in modo che i bambini non trascorrano troppo tempo insieme, non vengano mai vestiti nello stesso modo, non frequentino le stesse amicizie… tutto questo per evitare che crescendo si affezionino troppo l’uno all’altro, cosa che procurerebbe loro in età adulta gravi problemi psicologici e non solo.

I genitori però non seguono i consigli della vecchia levatrice e quando Landry e Sylvinet sono ormai dei ragazzini, i coniugi Barbeau si rendono conto del loro errore.
Per cercare di porre rimedio Landry, il più robusto e maturo dei gemelli, viene mandato a servizio nella vicina tenuta della Priche da compare Caillaud  mentre Sylvinet, il più debole ed incline alla malinconia, resta ad aiutare il padre nelle sue terre.

Landry, vuoi per il suo carattere più indipendente, vuoi perché obbligato a lavorare lontano dalla famiglia, ben presto fa nuove amicizie e si adatta alla sua nuova vita.

Tutto questo però non fa che alimentare la gelosia di Sylvinet nei confronti del fratello. Sylvinet infatti, sentendosi sempre più solo e trascurato, si ammala e deperisce giorno dopo giorno procurando gravi preoccupazioni ai familiari in ansia per il suo precario stato di salute.

In seguito, per una serie di strane coincidenze, Landry stringe amicizia con la piccola Fadette nonostante la famiglia della ragazzina sia piuttosto mal vista dalla famiglia Barbeau così come da tutto il paese.

Fadette, soprannominata la grillina, è una ragazzina insolente, sporca e malnutrita. Vive con la nonna insieme al fratellino Jeanet, un povero bimbo storpio e ritardato, detto la cavalletta.
Orfani di padre, i piccoli sono stati allevati dall’anziana donna dopo che la madre li ha abbandonati per seguire i soldati.

Fanchon Fadette in realtà non è una ragazzina cattiva, ma poiché viene evitata da tutti, costantemente derisa e spesso umiliata per le colpe della madre oltre che per la cattiva reputazione da fattucchiera della nonna, si diverte a vendicarsi degli altri facendo dispetti e comportandosi in modo irriguardoso nei confronti del prossimo.

Landry però avrà modo di conoscere le buone qualità della ragazza e di apprezzarne non solo la bellezza interiore ma anche quella esteriore.
Sarà proprio grazie al loro incontro che il brutto grillino si trasformerà in una splendida farfalla…

Lascio a voi scoprire come prosegue questa incantevole storia.

“La piccola Fadette” è una fiaba delicata e garbata, che ci parla di boschi abitati da folletti e di fuochi fatui che danzano sul fiume, ci racconta di un mondo ancestrale e patriarcale, un mondo rurale e incontaminato destinato a scomparire.

Il mondo di Fadette è un paese di contadini che crede ancora alle maledizioni, alle fattucchiere, ai sogni e alle premonizioni.

E’ una favola che ci porta indietro nel tempo in un mondo che non c’è più, è un libro pieno di sentimento che ci tiene sospesi nel suo alone fiabesco eppure ci fa temere il peggio per i protagonisti fino alle ultime pagine lasciandoci credere che il lieto fine non sia poi così scontato.

Un romanzo incantevole e magico che ci presenta un bucolico affresco di un mondo perduto e dimenticato.

Questo libro, terza uscita Neri Pozza per la collana ”Le grandi scrittrici” (altre uscite “Jane Eyre” di Charlotte Bronte e “La casa della gioia” di Edith Warthon) è un piccolo gioiello della letteratura assolutamente da leggere.



2 commenti:

  1. E' uno dei libri che ho sempre voluto leggere ma non mi è mai capitato sotto mano.Dovrò recuperare! Grazie!

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    1. Questa edizione è bellissima! sarà che adoro la veste grafica dei libri Neri Pozza..la carta, la scelta delle copertine... poi questo volume in formato leggermente più piccolo è anche comodissimo da portare in giro in estate :-)

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