martedì 1 novembre 2016

“Amo la notte con passione” Guy De Maupassant

AMO LA NOTTE CON PASSIONE
di Guy De Maupassant
IL SOLE 24 ORE
Guy De Maupassant (1850 – 1893) è autore conosciuto soprattutto per i suoi romanzi, tra cui forse i più famosi sono Una Vita e Bel-Ami.
L’erede spirituale di Flaubert in realtà fu anche un prolifico autore di racconti, sono infatti più di trecento quelli che vennero pubblicati.

“Amo la notte con passione” è una raccolta di sei brevissimi racconti che, come si evince dal titolo stesso, hanno in comune l’ambientazione notturna.

“La notte” primo racconto con cui si apre la raccolta inizia con una dichiarazione d’amore alle ore notturne:

Amo la notte con passione. L’amo come si ama il proprio paese o la propria amante, d’un amore istintivo, profondo, invincibile. L’amo con tutti i miei sensi, con i miei occhi che la vedono, il naso che la respira, le orecchie che ne ascoltano il silenzio, con tutto il mio corpo che le tenebre accarezzano.

La notte ammalia il protagonista del racconto che vaga affascinato per le strade della città sedotto dalle mille luci dei caffè concerto.
Quando però le luci dei lampioni vengono spente, egli si ritrova solo per le buie e solitarie vie di Parigi e tutto improvvisamente muta.
Egli avverte su di sé tutto il peso della solitudine e mentre passeggia lungo la Senna, sente salire il freddo glaciale dall’acqua, e capisce che non sarà mai più in grado di trovare la forza di risalire.

“La solitudine” è il tema della seconda storia. Due amici dopo un’allegra cena tra uomini, decidono di fare una passeggiata prima di tornare a casa. Complice la notte, l’uno rende partecipe l’altro dei suoi pensieri sulla sua solitudine e sulla condizione umana.
L’uomo è un essere isolato, infelice;  con l’amore si illude di poter trovare conforto in un altro essere, si aggrappa a lui con forza, ma è tutto inutile, tutto si riduce alla fine solo ad una vana illusione.
Come Flaubert scrisse ad un’amica ”Siamo tutti in un deserto. Nessuno capisce nessuno”, così il protagonista del racconto:

Ebbene, allo stesso modo l’uomo non sa cosa succede in un altro uomo. Noi siamo lontani gli uni dagli altri più di quegli astri, e più isolati, soprattutto, perché il pensiero è impenetrabile.

Ma la vita umana non è solo incomunicabilità e solitudine, ma anche infinita monotonia.

Lerac è il protagonista del terzo racconto dal titolo “Passeggiata”.
Egli è un anziano contabile, sono quarant’anni che fa lo stesso lavoro nello stesso negozio. Da quarant’anni trascorre tutte le sue giornate nello stesso stanzino buio e cupo anche in piena estate.
Una sera come tante, dopo aver chiuso il negozio, decide di fare una passeggiata. Nella sua solitudine inizia a ripercorre con la mente la sua esistenza e si rende conto con raccapriccio che la sua vita è stata un’esistenza monotona, ogni giorno uguale all’altro, senza emozioni, senza avvenimenti, senza speranze, senza amore.

E di colpo, come se un fitto velo si fosse strappato, Leras si rese conto della miseria, dell’infinita e monotona miseria della sua esistenza: la miseria passata, quella presente e quella futura; vedeva gli ultimi giorni uguali ai primi, senza niente davanti a sé, niente dietro di sé, niente attorno a sé, niente nel cuore, niente ovunque.

Lerac verrà trovato impiccato al mattino ad un ramo di un albero.

Il quarto racconto si intitola “Una serata a Parigi”. Dei sei racconti che compongono la raccolta è quello goliardico e spiritoso.
Protagonista del racconto è Savan, notaio a Vernon, appassionato di musica e amante della vita di Parigi, sempre a caccia di eventi mondani e della possibilità di conoscere personaggi famosi del mondo della letteratura, della musica e della pittura.
Un giorno riesce a farsi invitare ad una festa da un famoso pittore, ma la serata che prometteva per lui ogni sorta di gioia e delizia, si trasformerà in un’amara delusione. Invece di tornare a casa soddisfatto ed orgoglioso, Savan vi farà ritorno ferito nell’orgoglio e della dignità.

Protagonista del quinto racconto intitolato “Un’avventura parigina”, è una giovane donna, calma solo in apparenza, che trascorre le sue giornate tra le mura domestiche prendendosi cura della casa, del marito e dei figli.
La donna è un’avida lettrice di articoli di cronaca mondana e sogna incessantemente “un’avventura parigina”; poter prender parte a “quell’apoteosi di lusso magnifico e corrotto” è il suo più grande desiderio.
Ma proprio perché i sogni a volte si avverano, la donna riuscirà a coronare il suo e la sua grande occasione avrà le sembianze del famoso scrittore Varin.
Come spesso accade quando si ottiene quello che tanto a lungo si è desiderato, la delusione per la realtà avrà il sopravvento, la donna tornerà nel suo appartamento di provincia e, non appena nella sua stanza, scoppierà in singhiozzi.

Ho voluto conoscere il… il vizio… e… e insomma, non è divertente.

Chiude la raccolta il racconto intitolato “I boulevard”: una cronaca delle strade di Parigi e dei suoi abitanti, brevi frammenti di vita vissuta.

Grazie alla sua magistrale capacità di creare atmosfere, Guy De Maupassant ci regala profonde emozioni con le descrizioni della notte e della città di Parigi.
In questi racconti l’autore dimostra tutta la sua abilità nell’indagare l’animo umano porgendoci una visione tormentata e travagliata della condizione umana.
Attraverso i suoi racconti inoltre leggiamo la forte denuncia della società borghese e della cupidigia e crudeltà degli uomini.

Con questi racconti Guy De Maupassant si rivela essere un autore molto moderno, l’indagine dei malesseri dell’uomo ottocentesco che egli indaga sono infatti gli stessi dell’uomo di oggi.