giovedì 13 aprile 2017

“La vendicatrice” di Mark Dawson

LA VENDICATRICE
di Mark Dawson
LONGANESI
Beatrix Rose è una bella donna dai capelli biondi, alta e magra, ma la cosa che colpisce di più guardandola non è la sua bellezza ma piuttosto la sua espressione fredda e scaltra, quella nota di durezza nello sguardo che la caratterizza.

Non c’è pietà sul suo viso, nessuna empatia, nessuna comprensione.

E’ una donna cauta e la sua cautela è dovuta ad un passato dal quale non si potrà mai congedare.

Beatrix Rose è una madre premurosa, ma allo stesso tempo è anche una letale assassina.

Ex agente dei servizi segreti britannici, c’era stato un tempo in cui pensava di combattere dalla parte del bene, ma questo era stato prima che i suoi stessi compagni la tradissero, uccidessero suo marito e le rapissero la figlia Isabella di appena tre anni.

Oggi Beatrix Rose vive a Marrakech insieme alla figlia ormai tredicenne e, dopo otto lunghi anni di separazione, potrebbe finalmente lasciarsi tutto alle spalle cercando di recuperare il tempo perduto con Isabella e ricostruire il loro rapporto.

Il destino però le riserva una terribile sorpresa: il tumore che le è stato diagnosticato è ormai ad uno stadio troppo avanzato perché possa essere arrestato.

Nell’anno di vita che le resta Beatrix Rose ha un solo desiderio: “la vendetta”; farla pagare a tutti coloro che l’hanno tradita diventa la sua priorità.

“La vendicatrice” è il primo romanzo della serie dedicata a Beatrix Rose.
Proprio il personaggio di Beatrix Rose era già apparso nella serie precedentemente scritta dallo stesso autore e dedicato al personaggio di John Milton.

Mark Dawson è un vero fenomeno letterario, un autore molto prolifico, con 20 romanzi all’attivo in soli tre anni e un seguito di lettori molto nutrito.
Dalla serie di libri che vede Beatrix Rose come protagonista sarà presto tratta una serie televisiva.

Beatrix Rose è un personaggio vulcanico e inquietante. Un vero enigma per il lettore che trova piuttosto difficile riuscire a conciliare i due aspetti della sua personalità: quello di madre premurosa e quello di spietata assassina.

La scrittura di Mark Dawson è scorrevole, descrittiva e piacevole.
La lettura scivola veloce e ci si ritrova a leggere l’ultima pagina senza quasi rendersene conto.
La storia è adrenalina, convincente e purtroppo anche terribilmente attuale.

Dico purtroppo perché, nonostante davvero abbia apprezzato la trama veloce del romanzo e la scrittura fluida dell’autore grazie alle quali l’attenzione del lettore viene catturata fin dalla prima pagina, sono rimasta piuttosto sconcertata da come sentir parlare ogni giorno di attentati, campi profughi, estremisti sia diventato ormai talmente ordinario e consueto che, leggendo il libro di Dawson, tutto risulti così tristemente familiare e normale.

“La vendicatrice” è però oggettivamente un thriller appassionante e coinvolgente, carico di suspense e ben scritto e, se amate il genere, questo romanzo vi conquisterà così come resterete affascinati dalla sua coraggiosa ed audace protagonista.

La vendetta di Beatrix Rose è solo iniziata e molti interrogativi sono rimasti aperti...




domenica 2 aprile 2017

“Demelza” di Winston Graham

DEMELZA
di Winston Graham
SONZOGNO
“Demelza” è il secondo episodio della saga che, come già anticipatovi nel mio post dedicato al primo volume “Ross Poldark”, si sviluppa in un arco di tempo che va dal 1783 al 1820. Questa fortunata ed avvincente serie storica è composta da ben dodici romanzi.

Questo secondo episodio inizia con la nascita della bambina di Demelza e Ross, Julia Poldark.
Lo scandalo suscitato dalle nozze del gentiluomo con la bella e brillante figlia di un semplice minatore non si è ancora affievolito.
Demelza, nonostante faccia il possibile per assumere i modi eleganti del suo nuovo rango, fatica a conciliare le sue umili origini con i modi altezzosi della società a cui appartiene il marito.
Non è però nella natura di Demelza arrendersi; lei è una donna forte e,  grazie alla sua capacità di essere flessibile, riesce a trovare sempre la forza ed il coraggio di stare vicina al marito che si trova ora più che mai in difficoltà.
L’industria del rame è sull’orlo del collasso a causa di banchieri senza scrupoli come George Warleggan, i minatori sono ridotti alla fame e dalla Francia soffiano i venti della rivoluzione.
Ross Poldark si trova sull’orlo della bancarotta, ma nonostante il rischio di perdere tutto ciò che ha costruito, decide di sfidare i potenti nel tentativo di riportare giustizia e prosperità nella terra che ama con tutto se stesso.

Spesso accade che, dopo un primo episodio brillante, la storia perda intensità; non è questo il caso di “Demelza”. Il secondo libro della saga nata dalla penna di Winston Graham è perfettamente in linea con il primo volume: appassionante, avvincente e romantico.

Uno dei punti di forza del romanzo è la capacità dell’autore di ampliare il racconto con l’introduzione di nuovi personaggi che interagiscono con i protagonisti.
Queste figure, solo apparentemente secondarie, da un lato riescono a dare vivacità alla narrazione e dall’altro a regalare più ampio respiro alle figure principali.
La storia infatti, grazie a questi nuovi personaggi, non si ripiega mai su stessa, evitando così quello che spesso accade nelle saghe, ovvero un ripetersi monotono della narrazione che vede sempre i medesimi protagonisti al centro di vicende che tendono sempre a ripetersi uguali a se stesse.

La storia di Keren Smith e Mark Daniel, che occupa gran parte del secondo libro, è un chiaro esempio della maestria di Graham di ampliare gli orizzonti della sua storia.
Keren e Martin, pur essendo personaggi apparentemente secondari all’interno della saga dei Poldark, diventano coprotagonisti a tutti gli effetti di questo secondo volume.
Questa loro centralità è inoltre fondamentale per introdurre e delineare il carattere di un nuovo e attraente personaggio che entra a far parte della saga in questo episodio: il dottor Dwight Enys.

Nel secondo volume, grazie al provvidenziale intervento di Demelza, Verity, la cugina di Ross, riesce finalmente a coronare il suo sogno d’amore con il capitano Blamey.
Verity si conferma il personaggio austeniano della saga e forse per questo a me particolarmente caro.

A differenza degli episodi televisivi tratti dalla saga dei Poldark, il libro riesce ad entrare più in profondità nel modo di sentire dei personaggi e a scandagliare meglio il loro animo umano.

Nel libro, ad esempio, si avverte maggiormente l’intensità con cui Ross si sente eternamente diviso tra le due donne della sua vita.
Nonostante l’amore che l’uomo prova per la moglie, la vivace e volubile Demelza, sempre guidata in ogni sua azione dall’istinto, egli non è mai riuscito veramente a dimenticare del tutto il suo primo amore: la bella ed elegante Elizabeth, la donna raffinata, aristocratica, abituata alle comodità e così suscettibile alla fatica.
Ogni volta che le due entrano in contatto Ross non riesce a fare a meno di paragonarle tra loro:

Entrambe avevano qualcosa che all’altra mancava.

Le vicende narrate in “Demelza” si chiudono appena qualche fotogramma prima della conclusione dell’ultimo episodio della prima serie del period drama prodotto dalla BBC (2015).

Come per il primo volume, nonostante il finale rimanga aperto, il libro, al contrario della serie televisiva, non impone al lettore l’obbligo di proseguire la lettura dei volumi successivi.
Nonostante questo però il lettore resterà in trepidante attesa dell’uscita del successivo episodio; troppo difficile, infatti, riuscire a lasciar andare certi personaggi ai quali ci si è inevitabilmente così tanto affezionati.