domenica 5 novembre 2017

“Conversazioni all’ora del tè” di Jerome K. Jerome (1859 – 1927)

CONVERSAZIONI ALL’ORA DEL TE’
di Jerome K. Jerome
IL SOLE 24 ORE
Scritto nel 1903, “Conversazioni all’ora del tè” è un brevissimo romanzo di appena una settantina di pagine, in cui la vera protagonista come recita il suo stesso titolo è la conversazione.

In un salotto inglese dei primi del Novecento si ritrovano alcuni personaggi piuttosto eccentrici.

Nessuno di loro è identificato con il proprio nome, ma piuttosto attraverso il ruolo che ricopre in società: la Donna di Mondo, la Vecchia Signorina, il Poeta Minore, la Giovane Girton, il Filosofo.

Ogni personaggio recita alla perfezione la sua parte muovendosi con grande disinvoltura su di un immaginario palcoscenico magistralmente descritto dall’autore.

Gli argomenti toccati, sorseggiando una buona tazza di tè nella più pura tradizione inglese, sono i più svariati: dall’amore alla civilizzazione, dal matrimonio al ruolo della donna nella società, dalla lettura all’arte.

Le cosiddette unità aristoteliche di luogo, tempo e azione sono perfettamente rispettate in questo breve romanzo che, sotto ogni aspetto, si rivela essere un testo idoneo ad un adattamento teatrale.

Lo stile è tipicamente inglese così come la sua ambientazione.

“Conversazioni all’ora del tè” è un romanzo ricco di humor e ironia, ma nonostante questo il testo sembra non decollare mai.

Ci sono in effetti alcune pagine molto divertenti, tra queste quelle dedicate alla storia della moglie che chiede al marito di essere amata di più, ma ottenendo ciò che tanto desidera, si sente soffocata da tante premure e alla fine chiede di essere amata di meno.

Sotto certi aspetti il romanzo sembra quasi evocare lo spirito di alcuni testi teatrali di Oscar Wilde, ma resta lontano dal raggiungerne la stessa ricercatezza e profondità.

Jerome K. Jerome scrive:

 Un libro che ci interessa veramente ci fa dimenticare che stiamo leggendo (…)

affermazione che trovo molto vera, ma forse è proprio questo l’elemento mancante che riscontro in “Conversazioni all’ora del tè”: durante la lettura non ho mai smesso di essere cosciente del fatto che io stessi leggendo un libro, non sono mai riuscita a sentirmi partecipe della conversazione, presente in quel salotto a sorseggiare il tè insieme ai personaggi del romanzo.

Jerome K. Jerome ebbe un grande successo con la pubblicazione di quello che è ritenuto dalla critica il suo capolavoro ossia “Tre uomini in barca” (1889), successo che gli diede la possibilità di guadagnare a sufficienza per potersi dedicare alla scrittura a tempo pieno, ma anche un successo che non riuscì mai più ad eguagliare con le successive opere.

Dopo la lettura di “Conversazioni all’ora del tè”, è cresciuta in me la curiosità di leggere il libro più famoso di Jerome perché, non solo mi permetterebbe di conoscerne meglio l’autore, ma mi potrebbe forse aiutare a valutare più correttamente l’opera appena letta che, come avrete capito, mi ha lasciato non poche perplessità.




            

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