domenica 14 ottobre 2018

“Nerone” di Margaret George


NERONE
di Margaret George
LONGANESI
Lucio Domizio Enobarbo è un discendente della dinastia Giulio-Claudia e la sua vita, per il solo fatto di essere uno dei possibili candidati alla successione, è in pericolo fin dalla sua nascita.

A soli tre anni impara a sue spese che Roma non significa solo potere e grandezza, ma anche rivalità e ferocia.
Suo zio Caligola, forse pensando di poter così eliminare un possibile futuro scomodo rivale, tenta di annegarlo buttandolo in acqua dalla nave e solo il buon cuore di Cherea lo salva da morte certa.

La madre Agrippina è in esilio e lui viene affidato alle cure della zia Lepida, madre di Messalina e moglie del futuro imperatore Claudio.

I giorni felici a casa della zia hanno breve durata perché Agrippina torna quasi subito sulla scena rivendicando il figlio per sé e soprattutto per i suoi disegni politici.

Sarà soprattutto grazie alle macchinazioni e alla spregiudicatezza della madre che Lucio Domizio Enobarbo diverrà l’imperatore Nerone che noi tutti abbiamo conosciuto grazie ai nostri libri di storia.

Ma siamo davvero sicuri che la storia ci abbia tramandato la vera immagine del quinto ed ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia?

Per affermazione della stessa Margaret George il romanzo rappresenta la sua missione di salvataggio di questo sovrano divenuto imperatore all’età di soli sedici anni.

L’immagine che noi tutti abbiamo di Nerone è spesso quella hollywoodiana di un imperatore intento a suonare la cetra mentre Roma sta bruciando o, nella migliore delle ipotesi, quella di un imperatore sopra le righe, inviso tanto al Senato quanto all’intero popolo romano, tanto da essere colpito dalla damnatio memoriae, condanna subita da molti altri imperatori anche se quella neroniana risulta sempre essere forse la più famosa.

La biografia che ci regala Margaret George è una biografia romanzata e seducente, ma anche molto dettagliata e solidamente documentata.

Nerone amava l’arte e la musica e, affascinato dalla bellezza e dall’armonia della Grecia, primo tra tutti gli imperatori provò ad ellenizzare l’Urbe, cercando di fare della città e dei suoi abitanti persone più colte e, per quanto possibile, meno violente.

Egli amava la lotta, la corsa, la poesia e guidare le bighe, amava la competizione, ma non provava alcun piacere nell’assistere ai giochi gladiatori tanto che arrivò a vietare addirittura le uccisioni nell’anfiteatro.

Tutto questo però non può ovviamente cancellare i fatti: Roma era una città violenta, così come feroce era chi deteneva il potere.
Congiure, omicidi e veleni erano il pane quotidiano in un impero dove nessuno si faceva scrupoli neppure di assassinare i proprio congiunti pur di raggiungere il potere e lo stesso Nerone non fu da meno, macchiandosi persino dell’omicidio della sua stessa madre.
Vero è, però, che sotto il suo impero non solo rifiorirono le arti, ma vennero pianificate molte opere di carattere ingegneristico ed architettonico per il bene della comunità, furono ampliati i porti ed apportate sostanziali migliorie in tanti settori.
Per assurdo, proprio questo sovrano che oggi viene ricordato come un uomo corrotto, violento e depravato, in realtà fu, almeno all’inizio del suo impero, un uomo retto, generoso e anche se forse troppo ingenuo, un grande sostenitore della cultura popolare e del popolo stesso.

Azioni che a lui vengono ascritte e per le quali è stato pesantemente condannato, non sono poi così diverse da quelle compiute da alcuni suoi predecessori i quali però non furono altrettanto condannati per esse.

Non possiamo poi non considerare che ciò che ci è stato tramandato su Nerone spesso è giunto a noi grazie ad autori che scrissero durante la dinastia Nerva-Antonina, dinastia che aveva tutto l’interesse a screditare le dinastie precedenti, prima fra tutte proprio quella Giulio-Claudia.

Ero particolarmente curiosa di leggere questo romanzo, perché anni fa avevo letto della stessa autrice Il re e il suo giullare” che raccontava la vita di un altro grande sovrano passato alla storia per la sua spregiudicatezza e la sua violenza, Enrico VIII.

Come immaginavo, non sono rimasta delusa, “Nerone” è infatti un romanzo altrettanto intenso, affascinante ed intrigante.
Margaret George riesce in modo magistrale ad esplorare la psicologia del personaggio ed ad individuarne le fragilità, come già aveva fatto mettendo a nudo l’identità del celebre sovrano inglese.

Nerone, membro di una famiglia tanto influente quanto violenta ed assetata di potere, era cresciuto in mezzo alle congiure e fin da piccolo aveva dovuto imparare a guardarsi le spalle, eppure questo non gli aveva impedito di sviluppare il suo amore per l’arte e per la musica, grazie anche all’influenza dei suoi insegnati tra cui spiccava la figura di Lucio Anneo Seneca.
Ma Nerone, seppur energico ed influente, come ogni uomo al comando era un uomo solo, circondato da gente ambiziosa e priva di scrupoli, era naturale che non sarebbe riuscito per sempre a sottrarsi alla seduzione del potere.
L’amore di Atte, la liberta greca da lui amata e dal quale era profondamente ricambiato, non fu in grado di salvarlo anche da se stesso e Poppea ben presto riuscì ad irretirlo spingendolo verso quelle scelte che tanto contribuirono a renderlo impopolare.

Dobbiamo sempre ricordare che il romanzo di Margaret George non è un resoconto storico, ma piuttosto un’opera di fantasia destinata ad un pubblico del XXI secolo e come tale deve essere interpretata.
La scrittrice ha infatti usato termini moderni, ha in alcuni casi alterato la cronologia dei fatti e dato per sicuri alcuni avvenimenti che la storiografia ritiene invece ancora dubbi, il tutto ovviamente per rendere più fluida la trama e dare vivacità al racconto.

Di sicuro però Margaret George con questo romanzo ci ha regalato un’interessante e affascinante reinterpretazione di un personaggio storico molto discusso, dandoci la possibilità di riflettere in modo nuovo sull’immagine che di lui ci siamo fatti nel corso dei secoli.

“Nerone” è il primo dei due volumi dedicati da Margaret George alla vita del controverso imperatore romano.
Il secondo volume riprenderà il racconto dall’incendio di Roma, dove si interrompe il racconto di questo primo libro, ma, come assicura l’autrice stessa nella nota al termine del romanzo, i due volumi sono indipendenti e pertanto leggibili come romanzi autonomi.






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