martedì 2 luglio 2019

“Bellissima regina” di Miranda Miranda


BELLISSIMA REGINA
Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa,
storia di un drammatico amore
di Miranda Miranda
Scrittura&Scritture
Sono già trascorsi quattro anni da quando nel 1586 Maria d’Avalos è andata in sposa al noto madrigalista Carlo Gesualdo, principe di Venosa.

Maria allora aveva solo 29 anni e quello celebrato con il cugino Carlo Gesualdo era stato il suo terzo matrimonio.

Fin da quando era poco più di una bimba era stata trattata come una semplice pedina nelle mani della famiglia che fin dall’inizio aveva compreso quanto la sua avvenenza avrebbe giocato a proprio favore.

Dei suoi 29 anni Maria ne aveva trascorsi già nove da sposata e tre da vedova.

Come tutte le nobili famiglie anche i d’Avalos e D’Aragona avevano infatti un unico scopo: accrescere il proprio potere familiare.
Quale sistema più rapido di quello di avvalersi di vantaggiose unioni matrimoniali?

Il matrimonio con il nipote dell’insigne Carlo Borromeo, a differenza dei precedenti, era stato vissuto da Maria come uno smisurato sopruso e oggi, nonostante siano trascorsi quattro anni, la donna non riesce assolutamente a darsi pace.

Giovane, affascinante e colta Maria d’Avalos non riesce più a tollerare l’unione impostale con un uomo gretto, geloso e possessivo quale è il conte di Conza e principe di Venosa.

Tutto di lui la disgusta: lo sgraziato aspetto fisico, le sue mani, i suoi modi e persino la sua musica, quei noiosi madrigali dei quali il principe va tanto fiero.

Un giorno ad una festa Maria d’Avalos incontra Fabrizio Carafa, duca d’Andria, e tra la bella Maria e quest’uomo dal fascino calamitoso scatta subito la scintilla.

Complice una vecchia amica, donna Alma, tra i due inizia una relazione amorosa che ben presto finisce sulla bocca di tutti e, come si intuisce già dal sottotitolo del romanzo “Maria d’Avolos e Fabrizio Carafa, un drammatico amore”, non ci sarà alcun lieto fine per i due avventati e sventurati amanti.

La storia di Maria e Fabrizio può essere annoverata tra le storie d’amore più struggenti della storia tanto che ancor oggi si dice che il fantasma di Donna Maria si aggiri a Napoli in Piazza San Domenico Maggiore in cerca del suo amante.

Grazie ad una prosa elegante, raffinata e fluida la lettura del libro è scorrevole e piacevole.

I protagonisti sono tutti ben caratterizzati ed il loro modo di sentire emerge prepotentemente dalle pagine del romanzo.

Le passioni violente e l’odio feroce sono protagonisti della storia al pari dei personaggi che compongono il triangolo amoroso.

Maria è una donna che non conosce mezze misure, i suoi sentimenti sono sempre estremi, l’avversione che nutre nei confronti di Carlo Gesualdo è pari alla vibrante passione che prova per Fabrizio Carafa.

Fabrizio Carafa, nobile annoiato e abituato ad essere oggetto dei desideri femminili, rimante soggiogato dalla forza della passione di Maria e ne resta prigioniero, incapace di opporre resistenza anche se questo significherà correre incontro alla morte.

Fa impressione quanto poco siano cambiate le cose nel corso di poco meno di cinque secoli; la condizione della donna non è poi così mutata, semplicemente oggi si è più bravi a celare l’evidenza dietro una squallida facciata di perbenismo e ipocrisia.

Fabrizio Carafa è uno sciupafemmine, ma in quanto uomo a lui tutto è concesso.
Invidiato dagli uomini per i continui tradimenti perpetrati nei confronti della moglie e dell’amante, questo suo atteggiamento spavaldo e strafottente sembra quasi accrescere ulteriormente il suo fascino tanto che nessuna donna sembra riuscire a resistere al suo seducente potere.
                                       
Per Maria è tutto diverso: a lei in quanto donna non è consentito avere un amante e tanto meno esporsi così pubblicamente.
La sua reputazione sarà rovinata per sempre e lei verrà additata pubblicamente come una donna di malaffare.

Carlo Gesualdo da parte sua può permettersi di commettere qualunque tipo di delitto perché, seppur condannato dall’opinione pubblica, riuscirà sempre ad ottenere l’impunità per i suoi reati grazie alla sua posizione ed alla sua blasonata famiglia.

“Bellissima regina” è un romanzo dalla trama affascinante e coinvolgente che racconta una storia accaduta secoli fa, una storia lontana nel tempo, ma che risulta quanto mai attuale toccando tematiche a noi molto vicine.

Il femminicidio è qualcosa con cui siamo tristemente costretti a confrontarci ogni giorno, ma questo crimine non è un crimine moderno, la violenza nei confronti delle donne è sempre esistita e purtroppo in passato spesso il colpevole riusciva a salvarsi invocando il delitto passionale, il delitto d’onore.

Miranda Miranda è stata per me davvero una piacevole scoperta ed il suo libro è un romanzo storico che non può assolutamente mancare nelle librerie degli appassionati del genere.





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