giovedì 15 agosto 2019

“La Diva Simonetta” di Giovanna Strano


LA DIVA SIMONETTA
la sans par
di Giovanna Strano
AIEP EDITORE

Il romanzo è ambientato nella Firenze rinascimentale di Lorenzo il Magnifico e di tutti i grandi maestri dell’epoca tra i quali possiamo ricordare Botticelli, Benozzo Gozzoli e il Ghirlandaio.

Io narrante del racconto è Lorenzo di Pierfrancesco, esponente del ramo secondogenito della famiglia Medici.
Il nonno di Lorenzo era figlio di Giovani di Bicci e fratello di Cosimo; Lorenzo di Pierfrancesco, che sarà poi conosciuto come Lorenzo il Popolano, era quindi cugino di Lorenzo il Magnifico e del fratello di questi Giuliano de’ Medici.

Lorenzo di Pierfrancesco, così come il fratello Giovanni, mostrarono ben presto un vivo senso di gelosia nei confronti dei parenti più autorevoli.
Una prima avvisaglia di quanto sarebbe poi accaduto negli anni successivi, fu proprio la  richiesta da parte di Lorenzo di Pierfrancesco di un arbitrato esterno che dirimesse l’annosa questione del patrimonio che il ramo primogenito della famiglia amministrava per conto del ramo cadetto fin dai tempi di Cosimo, essendo il fratello di questi scomparso prematuramente lasciando un figlio piccolo, Pierfrancesco, padre di Lorenzo.
       
La sentenza arbitrale condannò il 22 novembre del 1485 Lorenzo il Magnifico a corrispondere al cugino un indennizzo il cui valore era pari a trentamila ducati.

Nel romanzo di Giovanna Strano la poca stima che Lorenzo di Piefrancesco nutre nei confronti di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, emerge chiaramente dalle parole da questi pronunciate contro il più famoso cugino, manifestando, invece, tutta la sua stima per il maestro Botticelli, la sua musa Simonetta Cattaneo ed il cugino Giuliano de' Medici, da lui ampiamente preferito al fratello maggiore.

La storia tra Giuliano de’ Medici e Simonetta Cattaneo, moglie di Marco Vespucci è senza dubbio una delle storie d’amore più  celebri della storia.
Va quindi riconosciuto il grande merito a Giovanna Strano di essere riuscita a raccontare una storia tanto nota in modo nuovo, fresco ed emozionante.

La genovese Simonetta con molta probabilità non vide mai la città di Genova  poiché, all’epoca della sua nascita, la famiglia Cattaneo si era già trasferita a Portovenere.

Giovanna Strano inizia quindi a raccontare la vita di Simonetta immaginandola proprio come una bambina tutta intenta a giocare spensierata tra le onde del suo mare a Portovenere, ancora ignara che un giorno sarebbe diventata la donna più ammirata e corteggiata di Firenze, la sans par.

Il libro di Giovanna Strano, per quanto si basi su verità storiche, racconta una versione molto libera e romanzata delle vicende che videro sbocciare l’amore tra Giuliano e Simonetta, eppure, grazie al talento narrativo dell’autrice la storia risulta quanto mai credibile.

Simonetta viene descritta come una donna bella, colta e raffinata, dolce e gentile ma allo stesso tempi anche molto determinata e dotata di una forza di carattere non comune.

Per descrivere la sans par Giovanna Strano si è ispirata ai documenti di archivio  ed alla letteratura dell’epoca, ma soprattutto ha osservato con molto attenzione i dipinti di Botticelli.

Alessandro Filipepi, da tutto conosciuto come il Botticelli, fece di Simonetta Cattaneo la propria musa ispiratrice e così ancora oggi possiamo ammirarne la bellezza ineguagliabile in moltissime opere del maestro fiorentino, le più famose delle quali restano  “La Primavera” e “La nascita di Venere”.

Il Botticelli fu talmente legato alla bella Simonetta che alla sua morte volle essere sepolto nella chiesa di Ognissanti a Firenze dove riposava colei che tanto lo aveva ispirato.

Il personaggio di Botticelli svolge un ruolo fondamentale nel romanzo di Giovanna Strano, pittore dallo spirito arguto e dalla raffinata cultura, grazie alla sua acutezza ed alla sua sensibilità, diviene una sorta di amico-confidente per Simonetta che trova nel suo studio un di rifugio dalle macchinazioni del suocero.

Piero Vespucci è una persona gretta e meschina, un arrivista che, pur di raggiungere i suoi scopi, non si fa scrupolo di usare l’avvenenza della nuora mettendola in mostra alla stregua di una merce rara e preziosa per ingraziarsi le alte sfere del potere, complice il marito di lei che si lascia manipolare dall’ambizioso padre.

Giuliano de’ Medici, l’affascinante fratello del Magnifico, ricopre il ruolo del cavaliere innamorato che accorre in aiuto della donna amata la quale appare ai suoi occhi come un angelo.

Giuliano e Simonetta sono giovani, belli, innamorati ed ammirati da tutti, ma se la felicità, quando è piena, stenta a non farsi riconoscere, così l’invidia e la cattiveria sono sempre in agguato ed inevitabilmente la sventura si abbatterà su di loro.

Il romanzo si legge davvero molto volentieri grazie anche ad una scrittura veloce e scorrevole; l’autrice dimostra di avere molta fantasia e le interpretazioni che dà dei quadri di Botticelli per accordarli al racconto sono davvero suggestive ed interessanti.

Una storia d’amore struggente, dei protagonisti incantevoli e seducenti, una descrizione minuziosa della corte medicea quattrocentesca ricca di fascino, stimolante e suggestiva sulla cui scena si muovono tutti i personaggi di spicco del Rinascimento fiorentino, sono gli elementi che fanno di “La Diva Simonetta” un romanzo storico in grado di appassionare e coinvolgere decisamente anche il lettore più esigente.






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