lunedì 6 luglio 2020

“La biblioteca di Parigi” di Janet Skeslien Charles


LA BIBLIOTECA DI PARIGI
di
Janet Skeslien Charles
GARZANTI
Il romanzo presenta un duplice piano narrativo.
Il primo racconto è ambientato a Parigi e prende avvio nel febbraio del 1939; il secondo, invece, è ambientato a Froid, una cittadina del Montana, e inizia nel 1983.

Parigi, 1939. Odile, grazie a zia Caro, la sorella della madre, ha sviluppato fin da bambina un amore sconfinato per i libri.
La sua è una famiglia all’antica, il padre disapprova l’intenzione di Odile di trovare un lavoro, secondo lui infatti sua figlia dovrebbe solo pensare a sposarsi e a mettere su casa.

Lei però è una ragazza determinata, più che mai decisa, nonostante la disapprovazione paterna, a non permettere a nessuno di impedirle di scegliere come vivere la propria vita.

Così, quando l’American Library, dopo un colloquio, le offre un posto come bibliotecaria, la giovane è oltremodo felice perché non solo potrà raggiungere una sua indipendenza economica, ma lo potrà fare anche svolgendo il lavoro che sogna da una vita.
L’American library è la sua biblioteca preferita fin dai tempi in cui vi trascorreva interi pomeriggi con l’amata zia, un luogo dove ancora oggi rifugiarsi quando le cose non vanno per il verso giusto.

Odile si ritrova così a passare le giornate non solo tra gli scaffali dei libri da lei tanto amati, ma anche circondata dall’affetto di tante persone a lei care, gli abituali frequentatori della biblioteca e i nuovi colleghi, tra cui l’inglese Margaret che diventerà la sua migliore amica, moglie di un diplomatico britannico, e Bitsi, che si definisce sin da subito la sua gemella di libri.

Purtroppo però la vita di Odile e quella di tutti i suoi amici verrà presto sconvolta dalla guerra e dall’occupazione di Parigi da parte delle truppe naziste.
Cosa succederà all’American Library e a tutti loro?

Froid, 1983. Lily è una dodicenne insicura, spesso vessata dall’arrogante e sfrontata compagna di classe Tiffany.
In piena crisi adolescenziale si ritrova a dover fare i conti con la morte della madre, un padre spesso assente e una giovane matrigna alle prime armi incapace di gestire la situazione.

Lily ha una cara amica di nome Mary Louise, ma l’aiuto della sua coetanea non è purtroppo sufficiente per far fronte a tutto quello che le sta accadendo.

Lily riesce però a trovare conforto nell’amicizia di una vicina di casa, l’anziana signora Odile Gustafson, una sposa di guerra.

La signora Gustafson è vedova, suo figlio è morto nella guerra del Vietnam, e lei vive sola nella casa accanto a quella di Lily.
Odile è un’anziana che solitamente non dà confidenza a nessuno, ma con Lily riesce invece ad instaurare un bel rapporto fatto di complicità e affetto.

Lily è affascinata dalla personalità di Odile e vorrebbe conoscere tutto di quella quel paese, la Francia, da cui proviene la sua nuova amica.

Sotto l’attenta e costante guida di Odile, la ragazzina non solo impara il francese e si appassiona alla lettura, ma grazie ai suoi saggi consigli e ai suoi numerosi suggerimenti Lily si preparara ad entrare nel mondo degli adulti.

“La biblioteca di Parigi” è un libro emozionante e coinvolgente i cui numerosi personaggi si insinuano nel cuore del lettore creando con lui immediatamente un forte rapporto empatico

Odile la si ama fin da subito nonostante i suoi errori perché, come lei stessa dice, tutti ne commettiamo, ma sono poi i nostri comportamenti ed il modo in cui facciamo fronte a questi nostri errori a rivelare chi siamo veramente.

Non si prova invece immediata simpatia nei confronti di Lily e più volte, durante la lettura, ci si chiede perché Odile sia così ben disposta nei confronti di una ragazzina che troppo spesso si rivela così curiosa e irrispettosa della privacy altrui.

In verità Odile e Lily sono per certi versi molto simili e queste somiglianze si svelano pian piano, pagina dopo pagina.

Odile si rivede nella giovane Lily, nel suo amore per un paese e una cultura diversa dalla propria, nella sua voglia di indipendenza e per l’amicizia verso una persona esuberante e così diversa da se stessa: Marie Louise, l’amica di Lily infatti ricorda molto Margaret, l’amica di Odile.

Odile, dall’alto della sua esperienza, è preoccupata che Lily possa fare quegli stessi errori che lei stessa ha commesso.
Cerca quindi con pazienza e dedizione, di evitare alla giovane amica di commettere quegli stessi sbagli, cercando anche di temprerare il suo spirito così che sia in grado di affrontare nel miglior modo possibile le avversità della vita che inevitabilmente negli anni incontrerà.

Odile ha imparo a sue spese che purtroppo il senso di perdita fa parte della vita; durante la guerra ha dovuto infatti rassegnarsi a vedersi portare via tutto quello a cui teneva maggiormente: amici, patria, città.

Odile ha conosciuto l’odio e invidia: lei stessa li ha provati e lei stessa ne è stata oggetto. Proprio per questo motivo ha compreso quanto sia importante il valore della comunicazione, quanto sia fondamentale riuscire a parlare dei propri sentimenti per non rimanere schiacciati dalle proprie emozioni.

Gli eventi narrati nel libro si basano su fatti e avvenimenti realmente accaduti.
All’American library durante l’occupazione il personale della biblioteca sfidò in prima persona i nazisti per continuare ad offrire un servizio agli utenti e dare loro attraverso la lettura un segno di speranza.

“La biblioteca di Parigi” ci parla della capacità dei libri di creare ponti tra le persone e tra culture diverse.
È infatti provato scientificamente, come leggiamo nell’intervista all’autrice a fine del volume, che coloro che leggono molto, sopratutto romanzi, siano più empatici nei confronti del prossimo rispetto a chi non legge o legge esclusivamente saggi.

Il libro di Janet Skeslien Charles è uno struggente e coinvolgente romanzo sul potere salvifico dei libri perché i libri sono amici che qualunque cosa accada non ci tradiscono e non ci abbandonano mai:

libri e idee sono come il sangue: hanno bisogno di circolare e ci tengono in vita





2 commenti:

  1. Per me i romanzi ambientati nella Seconda guerra mondiale rappresentano sempre un po' uno scoglio. Si tratta di un periodo così drammatico e ancora così vicino. Qualche mese fa, però, mi procurai la trilogia de La bicicletta blu di Régine Deforges perché mi ha sempre incuriosita. Sarebbe stata una lettura perfetta per l'estate, ma l'ho lasciata a Dublino perché avrebbe appesantito troppo il bagaglio.

    Interessante che in questo romanzo, al centro degli eventi ambientati a Parigi, ci sia l'American Library.

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    1. Come te anch'io faccio fatica a leggere i romanzi ambientati in questo periodo.
      In realtà nel mio caso non credo sia un problema dovuto a fatti dolorosi troppo recenti, ma piuttosto ad un mio rifiuto per il Novecento in generale.
      Nonostante questo ho letto alcuni libri ambientati in questo periodo che mi sono piaciuti davvero molto; questo è uno di quelli e un altro si intitolava "Le luci bianche di Parigi".

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