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sabato 6 giugno 2020

Villa Medici (Accademia di Francia) - Roma

Situata nel cuore di Roma, sulla collina del Pincio, Villa Medici deve il suo nome al Cardinale Ferdinando de’ Medici (1549 - 1609) che la acquistò nel 1576 e ne affidò i lavori di ristrutturazione e completamento probabilmente a Bartolomeo Ammannati (1511- 1592).

In totale contrasto con il disadorno aspetto esterno, Villa Medici, presenta una facciata interna decoratissima, completamente rivestita da antichi marmi alcuni dei quali provenienti dall’Ara Pacis.


Seguendo la moda del suo tempo Ferdinando de’ Medici amava collezionare capolavori dell’arte romana e infatti utilizzò parte di esso per fare decorare non solo la facciata della villa, ma anche lo splendido giardino che si estende ancora oggi per più di sette ettari e dal quale si può godere di una splendida vista della Città Eterna.


Quando nel 1587 il cardinale divenne Granduca di Toscana, a seguito della morte del fratello Francesco I, portò con sé a Firenze buona parte della sua collezione, altre opere invece arrivarono successivamente nel capoluogo toscano per desiderio degli eredi di Ferdinando I che nel tempo si disinteressarono sempre più della villa sul Pincio.



I leoni che fiancheggiano la scalea della loggia di Villa Medici sono copie del leone originale antico e di quello di Flaminio Vacca (1538-1605) che oggi possiamo ammirare ai fianchi della gradinata di ingresso della Loggia dei Lanzi.
Entrambe le sculture di Villa Medici furono infatti sostituite per volere di Ferdinando I quando decise di trasferire ed esporre gli originali a Firenze.



Copia del gruppo dei Niobidi. Le statue originali furono trasportate nel 1770 a Firenze dove nel 1780 trovarono collocazione in una sala a loro dedicata nella Galleria degli Uffizi.



Quella che troviamo qui a Villa Medici è una copia dell’obelisco il cui originale oggi si può ammirare nei Giardini di Boboli a Firenze dove fu fatto trasferire e collocare dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1788.



Padiglione di Ferdinando de’ Medici decorato da Jacopo Zucchi (1541-1590)



Scorcio della gipsoteca di Villa Medici che ospita tra gli altri anche alcuni pregevoli calchi dei rilievi della Colonna Traiana 



 Particolari del giardino, la loggia di Venere



Allegoria delle Muse, Jacopo Zucchi (1584-85 circa) soffitto a cassettoni nella Stanza delle Muse


Villa Medici nel 1804 fu acquistata dalla Repubblica Francese e da allora è sede dell’Accademia di Francia.
La prestigiosa istituzione oltre ad offrire residenza agli artisti, si fa anche promotrice di numerosi eventi culturali quali concerti, convegni e mostre.


Le visite possono essere effettuate solo con la guida e sono previsti diversi percorsi.

Ho visitato Villa Medici a luglio dello scorso anno scegliendo il percorso dedicato ai giardini e agli appartamenti; la guida era molto preparata, il numero di partecipanti molto contenuto ed erano anche previste delle soste per poter fare foto senza così dover perdere neppure un attimo di spiegazione.
Mi sono letteralmente innamorata di questo luogo magico nel centro di Roma, un'oasi di pace a due passi da Piazza di Spagna e da Scalinata Trinità dei Monti, una vera sorpresa.

Qui il link dove trovare tutte le informazioni per poter organizzare la visita.




Veniamo infine al libro da abbinare, direi “I Medici” di G.F. Young". Una pubblicazione non recentissima, senza dubbio filomedicea, ma che resta comunque per me il volume più esaustivo che abbia letto sulla dinastia fiorentina sia per quanto riguarda gli esponenti del ramo primogenito della famiglia sia per quello secondogenito, o cadetto che dir si voglia, che si estinse nel 1743 con la morte di Anna Maria Ludovica, “Ultima della stirpe reale dei Medici”, come si legge sulla sua tomba.