sabato 29 marzo 2014

“Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak

STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
di Markus Zusak
FRASSINELLI
Vi svelo subito una curiosità sul titolo di questo libro. Non tutti sono a conoscenza del fatto che questo romanzo, il cui titolo originale è “The Book Thief”, in realtà era già stato pubblicato nel 2007 da Frassinelli con il titolo “La bambina che salvava i libri”.
A febbraio del 2014, in occasione dell’imminente uscita del film tratto dal romanzo, la casa editrice ha deciso di ristampare il libro proprio con il titolo del film ovvero “Storia di una ladra di libri”, titolo tra l’altro molto più vicino all’originale.

Il romanzo è ambientato a Molching, un paese vicino a Monaco. La vicenda si svolge tra il 1939 e il 1943. Siamo nella Germania nazista, è l’epoca dell’antisemitismo, delle persecuzioni e dei campi di concentramento, l’epoca della seconda guerra mondiale, della paura dei bombardamenti e dei deliri di onnipotenza del Fuhrer.

Io narrante della storia è la Morte in persona, che sin dalle prime pagine presentandosi al lettore lo invita a fidarsi perché lei sa essere allegra, amabile persino affettuosa, può avere un sacco di qualità, anche se non potrà mai essere bella.
La Morte è sempre attiva, sempre in movimento, il suo lavoro non conosce pause, a lei nessuna vacanza è concessa.
Per questo motivo, per distrarsi, osserva i colori e a volte cerca delle belle storie da raccontare, storie che possano dimostra che l’esistenza degli uomini vale la pena di essere vissuta.
La storia di Liesel Meminger, la ladra di libri, è proprio una di queste.

Liesel ha appena nove anni quando la madre, per motivi politici e problemi economici, è costretta a darla in affidamento. La bambina viene affidata ad una coppia di Molching, i coniugi Hubermann.
Liesel stringe quasi immediatamente un forte legale con il padre adottivo. Hans Hubermann è una persona di grande valore. Nonostante all’apparenza sembri un uomo insignificante, Hans è invece un uomo dotato di grande umanità e sensibilità.
La moglie Rosa, apparentemente burbera e volgare, in un primo momento sembra non riuscire ad entrare in sintonia con Liesel, ma ben presto anche lei non potrà fare a meno di affezionarsi alla piccola.
Rosa Hubermann è in verità una buona madre e una brava donna che non esita un secondo a dare tutto il suo sostegno al marito in ogni occasione persino quando questi deciderà di nascondere l’ebreo Max Vandenburg nella loro cantina mettendo in pericolo tutta la famiglia. Rosa è una donna in gamba che sa dare il meglio di sé nei momenti critici.
Liesel non sa leggere e per questo motivo viene presa in giro dai compagni di scuola, da tutti tranne che dal suo più caro amico Rudy Steiner, il suo vicino di casa.
Ma Liesel ama i libri e le parole scritte più di ogni altra cosa e così, grazie all’aiuto del padre, esercitandosi giorno dopo giorno non solo impara a leggere ma diventa un’eccellente lettrice.

La storia di Liesel è scandita dai suoi libri. Ogni libro rubato dalla ladra di libri ha una sua storia ed è legato ad un particolare ricordo della sua giovane vita.
Tutto ha inizio al cimitero quando viene sepolto il fratellino di Liesel e lei raccoglie da terra, nella neve, il suo primo volume: “Il manuale del necroforo”.
Ebbene quel libro ha per la bimba due importanti significati, che nulla hanno a che vedere ovviamente con il testo. Quel libro porta con sé il ricordo dell’ultima volta in cui la piccola ha visto due persone a lei molto care: il fratello e la madre.
Da quel momento Liesel metterà insieme una sua piccolissima biblioteca fino al giorno in cui sarà in grado di scrivere lei stessa un suo libro, il diario a cui affidare i suoi ricordi e la storia delle persone a lei vicine.

“Storia di una ladra di libri” è un romanzo toccante e coinvolgente. Un romanzo che commuove il lettore fin dalla prima pagina.
I personaggi sono talmente veri che il lettore non può fare a meno di appassionarsi alle loro storie, di piangere e gioire con loro.
Ci sono pagine terribilmente crude come la descrizione della sfilata degli ebrei condotti al campo di concentramento di Dachau e altre, che pur nella loro tristezza, raggiungono i più alti livelli di poesia.
Impossibile non soffermarsi a rileggere passi come gli auguri di Natale di Max Vandenburg a Liesel:

“A volte vorrei che tutto questo finisse, ma poi tu scendi in cantina con un pupazzo di neve tra le mani”.

Il mondo di “Storia di una ladra di libri” è un mondo dove bene e male, giusto e sbagliato non hanno confini netti, un mondo dove ogni giorno si combatte una battaglia per capire se sia meglio fare il proprio dovere di tedeschi o seguire la propria coscienza.
Un mondo dove le parole possono salvare una vita, dare conforto o al contrario se, usate in modo sbagliato, portare la morte.
Il romanzo di Markus Zusak è un romanzo che parla al cuore delle persone, è un romanzo che parla di odio e paura, di amore e amicizia, di lealtà e riconoscenza.

Ho fatto una corsa contro il tempo per riuscire a finire il libro prima dell’uscita del film nelle sale italiane, ma dopo aver letto il romanzo non sono più così entusiasta di andare al cinema nonostante il film vanti interpreti di eccellenza del calibro del premio Oscar Geoffrey Rush e di Emily Watson.
Il libro è talmente perfetto nella scelta delle parole, così originale con le sue storie nella storia e con le sue illustrazioni che credo sia legittimo avere il dubbio che il film possa in qualche modo danneggiare quelle emozioni e quelle sensazioni che la lettura ha saputo regalare al lettore.




2 commenti:

  1. Nelle biblioteche c’è la fila, sono riuscita a prendere e leggere il libro “la bambina che salvava i libri” solo recentemente. è bellissimo, la storia di Liesel mi ha appassionata, ogni personaggio è da scoprire, come Rosa e Rudy. Si adesso capisco il successo e la fila di mesi nelle biblio…. Ciao

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    1. E' vero, un successo più che meritato, un libro bellissimo. Non ho ancora avuto il coraggio di vedere il film ...

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