giovedì 31 agosto 2017

“L’assassinio di Socrate” di Marcos Chicot

L’ASSASSINIO DI SOCRATE
di Marcos Chicot
SALANI EDITORE
Cherefonte e Socrate sono stati istruiti dallo stesso pedagogo, sono amici da quando avevano sette anni. Cherefonte è profondamente legato a Socrate uomo che stima più di ogni altro al mondo.

Un giorno Cherefonte si reca a Delfi ad insaputa dell’amico, poiché sa che il filosofo disapproverebbe il suo comportamento, per porre due domande all’oracolo; suo desiderio è infatti avere conferma di chi sia l’uomo più sapiente di tutti, ma soprattutto a lui preme conoscere la verità su come avverrà la morte dell’amico.
Apollo conferma che Socrate è il più saggio di tutti e, per quanto riguarda la sua morte, la Pizia risponde che “La sua morte sarà violenta, per mano dell’uomo dallo sguardo più chiaro”.

Inizia quindi con questo enigma il nuovo atteso romanzo di Marcos Chicot, autore acclamato dalla critica per il suo romanzo “L’assassinio di Pitagora”, libro che ha riscosso un vastissimo successo di pubblico e che è stato pubblicato in Italia sempre dalla casa editrice Salani così come l’altro suo romanzo “Il teorema delle menti”.

“L’assassinio di Socrate” è ambientato nella Grecia classica.

La guerra tra Sparta e Atene che per anni aveva insanguinato la Grecia è solo momentaneamente interrotta, la pace dei trent’anni sta ormai per concludersi e il conflitto sta per riaccendersi più aspro che mai.

A Sparta Deianira dà alla luce il suo secondo figlio. La donna, vedova di Eusseno, è stata costretta a sposare in seconde nozze il fratello di questi, Aristone.
Aristone, contrariamente al primo marito, è un uomo violento, arrogante e ambizioso.
Nipote di uno dei due diarchi che regnano su Sparta, ha ottenuto il permesso di sposare la cognata nonostante non avesse ancora compiuto 25 anni. Agli Spartani per legge non era infatti consentito contrarre matrimonio fino all’età di 30 anni.
Per paura che il bambino possa essere però creduto figlio del fratello deceduto, Aristone ottiene anche un’altra concessione dallo zio: nonostante il neonato, che ha ereditato gli occhi chiari della madre, sia sanissimo il Re Archidamo decreta che venga portato al Taigeto.
Il bambino però, all’insaputa di tutti, riesce a sopravvivere e viene adottato da Eurimaco, un vasaio ateniese che sta tornando in patria.
Durante il viaggio tra Argo ed Egea Eurimaco e la moglie incinta vengono assaliti da un gruppo di ladroni e Altea non sopravvive alle ferite riportate.
Eurimaco giunge ad Atene con un bimbo dagli occhi chiarissimi e dichiara a tutti che Perseo è figlio suo e della defunta moglie.

Eurimaco è amico di Socrate e di Cherefonte. Quest’ultimo, appena vede lo sguardo del neonato, impallidisce ricordando la profezia, ma Socrate gli intima che mai dovrà rivelare ciò che la Pizia gli aveva predetto perché nessuno è in grado di interpretare correttamente le parole degli oracoli inoltre gli fa promettere che avrebbe trattato il figlio dell’amico come se i suoi occhi fossero stati del colore del carbone.

Non vado oltre con la presentazione degli altri numerosissimi personaggi né vi anticipo alcun intreccio della storia perché davvero questo romanzo merita di essere assaporato pagina dopo pagina.
Il libro non è brevissimo, in realtà è un tomo di più di 700 pagine, ma non spaventatevi perché la lettura vola talmente che ho impiegato meno di una settimana a leggerlo.

La trama è avvincente e ben costruita, i personaggi così affascinanti che è impossibile interrompere la lettura e non si può fare a meno di correre a riprendere in mano il volume appena possibile.

Marcos Chicot ha saputo ricreare magnificamente il mondo nel quale ha ambientato il suo racconto.

Mentre leggiamo del dramma famigliare di Deianira, dell’amore contrastato di Perseo e Cassandra, dell’odio e della cattiveria che animano personaggi quali Aristone e Anito, entriamo anche in un mondo quello della Grecia classica descritto nei minimi particolari.

Non solo l’autore riesce a riportare in vita uomini come Pericle, Alcibiade, Euripide, solo per citarne alcuni, oltre ovviamene allo stesso Socrate, uno dei protagonisti del romanzo, ma Chicot riesce in verità a ricostruire quello stesso mondo così che ci sembra di sentirli parlare, ascoltare le loro idee e insieme a loro ci sembra di passeggiare nell’agorà, ammirare le opere della pinacoteca dei Propilei, partecipare alle assemblee, consultare l’oracolo di Delfi, assistere ai giochi a Olimpia, combattere battaglie, modellare, decorare e cuocere vasi.

Ciò che però più di ogni altra caratteristica fa di Marcos Chicot un grande romanziere è la sua magistrale capacità di riuscire a scrivere un romanzo dalla trama coinvolgente e ricreare sulla carta in modo rigoroso l’epoca in cui la storia è ambientata, senza mai risultare noioso o pedante, riuscendo a tenere incollato il lettore alle pagine grazie ad una scrittura scorrevole e un ritmo incalzante.

Nulla in questo romanzo è approssimativo e vago, ogni particolare è minuziosamente studiato e valutato, come in grande puzzle dove ogni tessera combacia perfettamente con l’altra. Qui ogni tessera rappresenta una materia: archeologia, storia dell’arte, storiografia, teatro, letteratura, politica e filosofia fanno da sfondo a una rievocazione storica perfetta.

“L’assassinio di Socrate” è un romanzo decisamente in grado di fare rivivere la storia davanti ai nostri occhi, pagina dopo pagina le immagini ci scorrono innanzi quasi le stessimo guardando su un grande schermo, ma non sono solo le immagini a colpire la nostra fantasia perché, grazie alla bravura dell’autore, ci sembra persino di essere in grado di percepire profumi e sapori di quella Grecia che pagina dopo pagina riaffiora dal passato.

Un romanzo imperdibile di cui, come avrete capito, è impossibile non innamorarsi grazie anche ai personaggi indimenticabili che ci regala.






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