sabato 29 febbraio 2020

“La trilogia delle anime” di Deborah Harkness


 Tutto ebbe inizio con l'assenza e il desiderio.

Tutto ebbe inizio con il sangue e la paura.

Tutto ebbe inizio con la scoperta delle streghe.


Questo l’incipit della "Trilogia delle anime", opera di Deborah Harkness, dalla quale è stata tratta la serie televisiva di cui nei giorni scorsi è andata in onda la prima stagione su Sky Atlantic intitolata “A Discovery of Witches” e della quale la stessa Sky ha già annunciato l’uscita prossimamente di una seconda e terza stagione.

Il primo volume della trilogia si intitola “Il libro della vita e della morte”.

Diane Bishop, una giovane storica, specializzata in studi di alchimia, durante una delle sue ricerche all’interno della biblioteca Bodleiana di Oxford si imbatte in un antico manoscritto, l’Ashmole 782, che si rivela essere un testo stregato.
Diana Bishop è una giovane strega i cui genitori sono morti quando era  ancora una bambina.
A causa del trauma provocatole dalla perdita subita, Diane aveva deciso di allontanarsi per sempre dalla magia, convinta che fosse stata proprio questa a causare la morte dei genitori.
Quando però Diane entra in contatto con l’Ashmole 782, i suoi poteri riprendono all'istante forza e lei si ritrova all'improvviso a dover fare i conti con qualcosa di molto potente che non è in grado di controllare.

L’Ashmole 782, conosciuto anche come “Il libro della vita” è un manoscritto a cui streghe, stregoni, vampiri e demoni stavano dando la caccia da svariati secoli senza alcun risultato.
A Diane, invece, era bastato farne richiesta al bibliotecario per ritrovarsi il prezioso volume tra le mani, segno evidente che il manoscritto era stato destinato a lei da molti, moltissimi anni.

Perché proprio Diane sarebbe la prescelta? Quali segreti nasconde il prezioso manoscritto? L’Ashmole 782 è come sostengono i vampiri un testo che racconta le origini delle creature? Oppure come credono le streghe è un potente grimorio nel quale sono raccolti gli incantesimi delle prime streghe tra cui quello in grado di  annientare per sempre la nemica stirpe dei vampiri?

Tra coloro che danno la caccia al prezioso manoscritto un vampiro si distingue su tutte le altre creature: l’affascinante professor Matthew Clairmont, appassionato studioso di genetica e strenuo sostenitore delle teorie darwiniane.

Tra la giovane strega e il seducente vampiro, neanche a dirlo, scocca immediatamente la scintilla e, anche se l’amore tra una sangue caldo ed un mangemort non è mai cosa semplice e desiderabile, i loro sentimenti saranno più potenti di qualunque ostacolo il destino vorrà mettere sulla loro strada.

Come se non bastasse, infatti, il loro amore sfida apertamente anche la legge delle creature infrangendo Il Patto, un accordo vecchio di secoli che impedisce l’unione di creature appartenenti a razze diverse.

Diane e Matthew sono però dei predestinati; la loro storia era già stata scritta secoli prima nel “Libro della vita” ed è loro compito adesso risolvere l’arcano mistero.

Cercando di non svelarvi troppo con il rischio di rovinarvi la lettura, vi anticipo qualcosa sugli altri due volumi della saga.

Il secondo volume, intitolato “L’ombra della notte” è ambientato nell’Inghilterra elisabettiana.
Diane ha il dono di viaggiare nel tempo ed insieme a Matthew torna nel passato per sfuggire ai suoi persecutori e per trovare un’insegnante in grado di istruirla ed aiutarla a comprendere meglio i suoi poteri.

Il terzo volume “Il bacio delle tenebre” è il capitolo finale.
Matthew e Diane tornano a casa, nel presente, dove ritrovano tutte le persone care e si preparano ad affrontare un’epocale battaglia che non mancherà di regalare svariati colpi di scena.

Esiste anche un quarto volume intitolato “Il figlio del tempo”, uno spin-off della trilogia che racconta la storia di Marcus Whitmore de Clermont, uno dei figli di Matthew.
Ad una lettura sommaria della trama sembrerebbe uno sviluppo interessante della storia principale, penso quindi che il libro possa meritare di essere inserito nella mia wishlist delle prossime letture.

Analizziamo ora la storia della trilogia che, lo so, potrebbe sembrare molto affine ad un’altra famosa saga vampiresca, mi riferisco ovviamente alla quadrilogia di Twilight di Stephanie Meyer.

In realtà a parte la storia d’amore tra un vampiro e una donna a sangue caldo e ad alcuni particolari molto calcati soprattutto nella serie tv più che nei libri, in comune con Twilight c'è molto poco.

"La trilogia delle anime" di Deborah Harkness, se superiamo i pregiudizi iniziali, risulta essere un’opera piuttosto notevole in considerazione anche del fatto che i libri sono molto ricchi di riferimenti alla letteratura, alle scienze e alla storia.
Proprio questi colti e continui richiami alle più svariate discipline rendono la trama ricca di spunti interessanti per eventuali approfondimenti da parte di un lettore curioso.

La tematiche trattate, seppur nascoste all’interno di una trama fantasy, toccano tutte importanti problematiche contemporanee come la paura del diverso, la prevaricazione nelle dinamiche di coppia, i diritti delle coppie omosessuali, il pericolo insito nell’’ideologia di razza e così via.

La storia è avvincente e le pagine scorrono veloci pur se i romanzi sono caratterizzati da lunghe descrizioni particolareggiate di luoghi e non solo.

Le lunghe digressioni non sono mai fini a se stesse e spingono il lettore alla ricerca, a voler approfondire le proprie conoscenze sia storiche che scientifiche.

Non si può che invidiare a Diane la capacità di viaggiare nel tempo ed a Matthew, grazie alla sua lunghissima permanenza sulla terra, la fortuna di aver potuto conoscere di persona nel corso dei secoli scrittori, poeti, filosofi, re, regine e politici dei quali noi possiamo solo leggere nei libri di storia.

Chi non avrebbe voglia poi di potersi aggirare nelle biblioteche delle residenze dei de Clermont così ricche di antichi testi, palinsesti e prime edizioni?

Molto avvincenti nel secondo volume sono i racconti sulla Scuola della Notte e sui suoi membri, mentre nel terzo volume tendono a risultare un po’ incomprensibili per chi non conosce la materia le lunghe digressioni sulla genetica, nulla comunque di così noioso o proibitivo da compromettere il piacere della lettura.

I protagonisti entrano subito nel cuore del lettore così come tutti i numerosissimi personaggi che ruotano intorno a loro.

Impossibile non farsi trascinare dagli eventi ed appassionarsi alla trama.

Così come è impossibile non amare Ysabeau de Clermont.
La madre di Matthew è una donna che sa come lasciare il segno con la sua eleganza, la sua classe, la sua determinazione, la sua intelligenza e, perché no, anche la sua spietatezza di cui non esita a servirsi quando vengono minacciate le persone a lei care.

Una trama avvincente e appassionante, dei personaggi affascinanti e seducenti, la descrizione di luoghi suggestivi, la magia e la storia sono gli ingredienti principali di questa travolgente e coinvolgente trilogia alla quale è davvero difficile sapere resistere.

Veniamo ora alle dolenti note: il primo volume è facilmente reperibile sia nella vecchia che nella nuova edizione, purtroppo però il secondo e il terzo volume sono reperibili sono in formato eBook a meno che non si voglia attendere la riedizione che senza dubbio avverrà prossimamente, ma della quale non conosco le tempistiche.
Per chi, invece, è in grado di leggere i libri in lingua originale è disponibile anche una bellissima edizione in cofanetto.


Nell’attesa di poter guardare su Sky la seconda stagione di “A Discovery of Witches” che vedrà ancora una volta Matthew Goode vestire i panni di Matthew de Clermont e  Teresa Palmer quelli di Diane Bishop, non vi resta che scegliere l'edizione dei libri a voi più adatta.








domenica 2 febbraio 2020

“L’ultimo segreto di Botticelli” di Lisa Laffi


L’ULTIMO SEGRETO DI BOTTICELLI
di Lisa Laffi
TRE60
Corre l’anno 1526 quando Luce viene condotta al cospetto di Bianca Riario, prima marchesa di San Secondo.

Luce è rimasta da poco orfana, la madre è morta qualche giorno prima e di suo padre non ha mai conosciuto neppure il nome.
La ragazza ha sempre creduto che la madre fosse una popolana afflitta dalla cecità fin dalla nascita, ma ora è arrivato per lei il momento di sapere la verità sulla sua famiglia.

Sarà proprio Bianca, la figlia di Caterina Riario Sforza, a rivelargliela e quanto Luce apprenderà dalla marchesa di San Secondo sconvolgerà per sempre la sua vita.

Un tempo Rosaria, la madre di Luce, era stata la dama di compagnia di Caterina, figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza.
Quando questa aveva lasciato la corte paterna per andare in sposa a Girolamo Riario, Rosaria aveva anch’essa lasciato Milano per seguire la sua signora.

Caterina Sforza, rimasta vedova, aveva sposato in seconde nozze Giacomo Feo che venne assassinato per mano di Gian Antonio Ghetti, il padre di Luce.
Alla congiura presero però parte anche gli stessi figli di Caterina.

La vendetta della famigerata Tigre di Forlì si abbatté violentemente su tutti quanti e anche Rosaria, seppur innocente ed in attesa di Luce, fu imprigionata.

La donna riuscì a mettersi in salvo grazie all’intervento dei figli di Caterina Riario Sforza, Bianca e Ottaviano, che però non riuscirono ad impedire che venisse resa cieca dai suoi carcerieri prima della fuga.

Rosaria si nascose nei boschi dove trascorse il resto dei suoi giorni insieme alla figlia, adoperandosi come guaritrice grazie alla conoscenza delle erbe che aveva appreso da quella grande maestra che era stata Caterina Sforza.

La marchesa ora vorrebbe fare ammenda per le sue colpe nei confronti di Rosaria, accogliendo Luce in casa propria e contribuendo alla sua istruzione, ma pur essendo una donna accorta, calcolatrice e senza scrupoli, neppure Bianca Riario è in grado di prevedere il futuro.

In un periodo dominato da guerre, faide e da oscure trame di palazzo, l’astuta Bianca non può infatti immaginare che Luce farà innamorare perdutamente di lei il figlio prediletto di Caterina Riario Sforza, il Grande Diavolo, al secolo Giovanni de’ Medici, conosciuto anche come Giovanni dalle Bande Nere.

A questo punto vi starete chiedendo il perché del titolo “L’ultimo segreto di Botticelli”. Ottima domanda, in realtà la chiave di lettura della Primavera del Botticelli è il tema centrale della vicenda narrata dal romanzo.
Noi tutti siamo soliti accettare l’interpretazione neoplatonica della stessa, ma accanto a questa più comune e ormai accettata interpretazione del dipinto, ce ne sarebbe un’altra di carattere storico e proprio da questa seconda chiave di lettura Lisa Laffi prende spunto per il suo libro.

Un romanzo storico davvero ben costruito, in cui la verità storica viene rispettata quanto più possibile trattandosi comunque, non possiamo dimenticarlo, pur sempre di un’opera di fantasia.

Luce, così come molti altri, è un personaggio nato dalla penna dell'autrice, ma la maggior parte dei protagonisti citati nel libro sono invece personaggi realmente esistiti.

La storia d’amore di Giovanni dalle Bande Nera con una popolana è frutto della fantasia di Lisa Saffi, ma benché storia senza fondamento storico resta pur sempre una storia verosimile per l’epoca, così come, anche se non esiste alcun documento in merito, non possiamo completamente escludere la possibilità che i figli stessi di Caterina avessero partecipato alla congiura che portò alla morte il suo secondo marito, Giacomo Feo.

Sulla copertina del volume, sotto il titolo, leggiamo “Un dipinto immortale. Un celebre condottiero. Un amore che non conosce ostacoli”.
Spesso i sottotitoli sono fuorvianti e ingannevoli, ma non è assolutamente questo il caso.

“L’ultimo segreto di Botticelli” mantiene quel che promette: una storia coinvolgente ed emozionante e personaggi carismatici, coraggiosi ed appassionati.

Un romanzo che si legge davvero tutto d’un fiato, tanto che nonostante le sue 339 pagine, ho letto il libro in un sol giorno; per cui, se siete amanti del genere, vi consiglio di non lasciatevelo scappare.