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domenica 8 settembre 2019

“Lena e la tempesta” di Alessia Gazzola

LENA E LA TEMPESTA
di Alessia Gazzola
GARZANTI
Dopo quindici anni di assenza Lena Santoruvo ha deciso di ritornare nell’isola di Levura, una piccola isola della Sicilia, dove si trova la casa che suo padre, prima di risposarsi, aveva deciso di regalarle.

Proprio in quella casa Lena aveva trascorso tutte le sue estati fino al suo quindicesimo anno d'età in compagnia dei genitori e dei loro tanti amici.
Il padre all’epoca era uno scrittore famoso ed amava contornarsi di intellettuali con i suoi stessi gusti in materia di libri e di politica economica.

Poi il fatidico 14 agosto di quindici anni prima era accaduto qualcosa di irreparabile, qualcosa che aveva sconvolto la vita di Lena per sempre.

Lena ora ha trent’anni, non ha voluto seguire le orme paterne e fa l’illustratrice; dopo una partenza entusiasmante però la sua carriera ha subito una battuta d’arresto e lei oggi deve capire come ritrovare l’ispirazione e soprattutto come riprendere in mano la sua vita, una vita gravata da un terribile segreto che lei non vuole condividere con nessuno e che pesa come un macigno.

Lena sa che ritornare a Levura significa dover affrontare i fantasmi del passato, ma sa anche che questo è l’unico modo per riuscire a far fronte alla sua disastrosa situazione finanziaria senza dover chiedere un aiuto economico ai genitori.

Per rimettere in carreggiata le proprie finanze ha deciso che la cosa migliore sia cercare di affittare la villa per l’estate, mentre lei andrà a vivere nella dependance cercando nel frattempo di provare a migliorare il suo stile, ritrovare l’ispirazione e sviluppare il suo senso critico.

Sull’isola incontrerà molte persone del passato che riporteranno a galla tutto quello che per anni aveva cercato inutilmente di dimenticare, ma a Levura Lena farà anche un piacevole incontro che potrebbe cambiare per sempre la sua vita.

Tommaso è giovane e carino, si è trasferito sull’isola da poco e vive nel faro, fa il medico di guardia ed anche lui, come Lena, nasconde un segreto.

I segreti, spesso, non sono che un estremo tentativo di tutelare noi stessi.

Riusciranno Lena e Tommaso ad abbattere le loro barriere e guardare insieme al futuro?

Alessia Gazzola è celebre per i suoi romanzi della serie “L’allieva” da cui è stata tratta una serie tv con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.
Ho letto solo due libri della serie (“Le ossa della principessa” e “Un po’ di follia in primavera”) la cui protagonista è una simpatica specializzanda in medicina legale dalla vita sentimentale molto complicata che combina un guaio dietro l’altro.
Le storie sono molto divertenti caratterizzate da personaggi spiritosi e da siparietti simpatici che vedono la protagonista Alice Allevi, una nostrana Bridget Jones, coinvolta nelle situazioni più assurde ed originali.

Da qui la voglia di leggere “Lena e la tempesta” e fare la conoscenza con questa nuova protagonista nata dalla penna di Alessia Gazzola.

Diciamo subito che Lena Santoruvo non ha nulla della spensieratezza di Alice Allevi; Lena è una ragazza profondamente segnata dal suo passato e da rapporti familiari quanto mai fuori dal comune che lei stessa non esita a definire  "disgregati”.

Lena Santovuro è una ragazza insicura, ipercritica verso se stessa tanto da colpevolizzarsi per quanto è accaduto pur essendo lei la vittima.
Ha difficoltà a fidarsi del prossimo, ha rapporti disastrosi con l’altro sesso eppure vorrebbe riuscire a superare le sue paure, i suoi dubbi e soprattutto vorrebbe imparare a lasciarsi andare.

Lena però è più forte di quanto lei non creda, deve solo capirlo e per farlo deve affrontare il suo passato perché per certe cose bisogna toccare il fondo, attraversare la tempesta per tornare a vivere.

Lena, a dispetto della sua scarsa autostima, è comunque una combattente e, nonostante le sue esitazioni e la sua timidezza, non si dà mai per vinta provando ogni giorno a superare il passato spinta dalla voglia di essere una ragazza normale, una delle tante.  

Alessia Gazzola nei ringraziamenti alla fine del suo libro cita Rupi Kaur come una delle principali fonti di ispirazione per delineare il carattere della sua protagonista.

E’ vero, molto si ritrova delle opere della poetessa canadese di origini indiane nella figura di Lena, ma Alessia Gazzola impiega una delicatezza e una dolcezza tutte sue nel raccontare i fatti, anche quelli più orrendi e difficili, riuscendo sempre a stemperare la tensione.

“Lena e la tempesta” è un libro dalla trama emozionante e misteriosa, un romanzo che si legge tutto d’un fiato nel quale non mancano colpi di scena e la cui protagonista entra subito nel cuore del lettore conquistandolo fin dalla prima pagina.

Decisamente diverso rispetto ai libri della serie de “L’allieva”, “Lena e la tempesta” è un romanzo introspettivo e coraggioso raccontato con tutto il garbo e la delicatezza di una brava scrittrice come Alessia Gazzola.










martedì 27 giugno 2017

“Un po’ di follia in primavera” di Alessia Gazzola

UN PO’ DI FOLLIA IN PRIMAVERA
di Alessia Gazzola
LONGANESI
Il personaggio di Alice Allevi, protagonista di una fortunata serie di libri, nasce dalla penna di Alessia Gazzola.

Al primo volume intitolato “L’allieva”, pubblicato da Longanesi nel 2011, hanno fatto seguito diverse avventure la cui protagonista indiscussa è sempre questa simpatica specializzanda in medicina legale.

Per meglio orientarvi eccovi l’elenco completo:

L’allieva (2011)
Un segreto non è per sempre (2012)
Sindrome da cuore in sospeso (2012)
Una lunga estate crudele (2015)
Un po’ di follia in primavera (2016)
Arabesque (uscita prevista 10 novembre 2017)

Alice Allevi è una ragazza un po’ imbranata e pasticciona come Bridget Jones ma allo stesso tempo arguta e intuitiva come Kay Scarpetta; sempre alle prese con problemi di cuore, eternamente divisa tra la storia con il medico legale Claudio Conforti e il reporter Arthur Malcomess; la sua innata curiosità la porta ad andare oltre alle apparenze e così si ritrova spesso ad affiancare l’ispettore Calligaris nelle sue indagini.

In “Un po’ di follia in primavera” Alice è arrivata al termine del suo corso di studi, la tesi di specializzazione dovrà essere consegnata a breve; presto dovrà lasciare la sua stanza, la biblioteca, il laboratorio, insomma tutti quei luoghi a lei così cari.
Inevitabilmente il senso di perdita e la paura del cambiamento incombono su di lei.
Unica nota positiva: ha fatto finalmente una scelta definitiva nella sua vita sentimentale, l’eterno conflitto Claudio Conforti vs Arthur Malcomess è stato risolto e Alice sembra ormai serena e appagata.

Il caso di omicidio in cui è coinvolta in questo nuovo episodio è un caso piuttosto complicato e delicato.
Uno stimato accademico, il professor Ruggero D’Armento, un illustre psicologo dalla personalità molto carismatica, è stato assassinato nel suo studio.
Alice ricorda bene le lezioni tenute dal professor D’Armento che lei stessa aveva seguito all’università e per questo forse si sente ancora più coinvolta nello sviluppo delle indagini.
Il caso è notevolmente difficile non solo per la fama di cui godeva il professore, ma anche per tutte le persone che ruotavano intorno alla sua figura: la moglie dalla quale si stava separando, la sua assistente con cui tutti credevano che l’uomo avesse una relazione clandestina, i colleghi invidiosi del suo successo e infine i suoi pazienti con tutte le loro spaventose problematiche.  

Vi avevo già parlato dei libri della Gazzola qualche anno fa in occasione dell’uscita di “Le ossa della principessa”: la lettura di “Un po’ di follia in primavera” ha confermato la mia buona opinione dei suoi romanzi.

“Un po’ di follia in primavera” è una storia forse un po’ meno carica di suspense rispetto a “Le ossa della principessa”, ma più intrigante a livello di caratterizzazione dei personaggi e molto coinvolgente per come viene sviluppata l’indagine.

La presentazione degli indiziati e l’analisi del caso sono degni dei migliori intrighi e trame dei gialli di Agatha Christie.

Confermo anche la mia prima impressione sul fatto che i romanzi della Gazzola possano essere letti come storie a sé; qualità di non poco valore, vista la difficoltà nelle quali incorrono oggigiorno i lettori per districarsi nella vasta giungla delle serie libresche

Per chi volesse farsi comunque una veloce idea delle vicende precedenti, consiglio di recuperare la  serie tv tratta dai primi tre volumi della Gazzola.
Nelle puntate trasmesse da Rai1 lo scorso autunno, Alessandra Mastronardi vestiva i panni di Alice Allevi ed era affiancata dal collega Lino Guanciale nel ruolo di Claudio Conforti.





sabato 1 marzo 2014

“Le ossa della principessa” di Alessia Gazzola

LE OSSA DELLA PRINCIPESSA
di Alessia Gazzola
LONGANESI
Vi anticipo subito che “Le ossa della principessa” è la quarta avventura di Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale con l’hobby delle indagini poliziesche.
Il romanzo è preceduto dal libro d’esordio di Alessia Gazzola intitolato “L’allieva” (2011) e dai successivi “Un segreto non è per sempre” (2012) e “Sindrome da cuore in sospeso” (2012).

L’autrice, medico chirurgo dal 2007, è specializzata in medicina legale; non è quindi una banale casualità che la protagonista dei suoi romanzi sia proprio una giovane specializzanda nello stesso campo medico.
Come l’autrice si diletta a scrivere storie con brillanti risultati, tanto che il suo romanzo d’esordio ha venduto 60.000 copie ed è stato tradotto in quattro paesi europei, così Alice Allevi sotto l’ala protettrice dell’ispettore Roberto Calligaris, si dedica ad indagare su morti misteriose e persone scomparse, cercando di fare emergere le sue indubbie doti investigative.

Il quarto libro inizia con la scomparsa di una delle colleghe di Alice, una vera carogna di nome Ambra Negri Della Valle: la classica ragazza bella, ricca, intelligente... insomma perfetta nonché ex dell’affascinante quando perfido Claudio Conforti, ricercatore di medicina legale.
Quando Alice e Claudio vengono chiamati per il ritrovamento di un cadavere, in istituto tutti temono il peggio, ma in realtà il corpo, o meglio quello che rimane di esso, non appartiene ad Ambra, ma ad una ragazza la cui scomparsa era stata denunciata anni addietro, per la precisione nel 2006. Viviana Montosi, questo il nome della vittima, era una giovane archeologa che aveva svolto delle ricerche nei territori palestinesi poco prima di far perdere le proprie tracce.
Il caso era rimasto irrisolto e ora dopo anni il cadavere viene ritrovato in un luogo isolato, disposto in posizione fetale, accanto ad esso una coroncina di plastica da principessa.
Chi l’ha uccisa e perché? Perché quello strano rituale di sepoltura? Come spiegare il legame che sembra affiorare tra il ritrovamento del cadavere di Viviana Montosi e la scomparsa della collega Ambra Negri Della Valle?  

Per ovvi motivi non posso dirvi di più sulla trama, trattandosi di un giallo, vi rovinerei il piacere della lettura di un romanzo che si rivela sin dall’inizio carico di suspense.

Il personaggio letterario di Alice è stato paragonato da molti a Kay Scarpetta, celebre protagonista nata dalla penna di Patricia Cornwell. Confesso che non ho mai letto i romanzi della Cornwell e non sono quindi in grado di dirvi quanto ci sia di vero in questa affermazione.

Personalmente nel romanzo della Gazzola ho trovato coinvolgente e piacevole la contaminazione di stili. “Le ossa della principessa” è un giusto mix tra un romanzo giallo, a tratti quasi un thriller, e quel genere che viene oggi comunemente definito chick lit.

La narrazione propone due storie parallele: da una parte abbiamo Alicia Allevi e la sua vita privata un po’ stile protagonista dei libri di Sophie Kinsella e dall’altra la storia di Viviana.
Alice affianca Roberto Calligaris negli interrogatori agli ex-colleghi ed agli amici della vittima e nel frattempo si documenta spulciando il fascicolo della polizia riguardante il caso e leggendo le mail che Viviana aveva inviato alle amiche nell’ultimo periodo della sua vita.

La dottoressa Allevi ricorda a tratti Bridget Jones, la protagonista dei libri di Helen Fielding: come lei è maldestra, pasticciona, indecisa, sentimentalmente negata, combattuta tra due uomini... ma nonostante sembri sempre perseguita dalla sfortuna, Alice, complice il suo intuito infallibile e la capacità di sapersi trovare nel posto giusto al momento giusto, scopre indizi fondamentali per le indagini.

A voler essere sincera sono un po’ pentita di aver letto il quarto libro, forse sarebbe stato più interessante seguire la storia dall’inizio, di certo ho intenzione di leggere appena possibile gli altri tre romanzi perché la curiosità è tanta.
Non vedo comunque nessuna controindicazione per chi volesse leggere questo romanzo per primo.
Diciamo che è un po’ come guardare un telefilm poliziesco dalla quarta puntata, magari non sarete in grado di capire subito tutti i collegamenti tra i personaggi principali, ma questo certamente non vi impedirà di godervi l’indagine e la soluzione del caso.
In verità qualcuno sostiene addirittura che questo sia il romanzo più bello della Gazzola, per ora non ho termini di paragone, ma di certo “Le ossa della principessa” è un libro divertente e intrigante, scorrevole e ben scritto.