domenica 13 gennaio 2019

“Cuore di riccio” di Massimo Vacchetta


CUORE DI RICCIO
di Massimo Vacchetta
SPERLING & KUPFER

Dopo “25 grammi di felicità”, diventato un bestseller tradotto in moltissimi paesi, in cui Massimo Vacchetta ci raccontava di come avesse ritrovato se stesso grazie alla all’incontro fortuito con un cucciolino di riccio, la famosa Ninna, in “Cuore di riccio” il veterinario torna a parlarci dei suoi piccoli pazienti e del suo centro aperto nel 2014 a Novello nella splendida cornice delle Langhe.

Il Centro recupero ricci “La Ninna” è diventato in pochi anni un punto di riferimento a livello nazionale, ma come ogni realtà che si regge sul volontariato, sulle donazioni e sulla dedizione assoluta del suo fondatore, deve affrontare ogni giorno problemi non solo di tipo economico, ma anche dovuti alla carenza di personale specie in periodi particolari dell’anno.
Per fare qualche esempio: quando escono dal letargo i ricci in difficoltà sono davvero molto numerosi e ognuno di loro necessita di cure personalizzate e poi c’è il periodo delle cucciolate quando i piccoli, devono essere nutriti ad intervalli regolari e frequenti, necessitando così di un’assistenza costante e molto impegnativa da parte dei volontari.

Stress, fatica, ore di sonno perdute non sono nulla per Massimo Vacchetta rispetto all’affetto, alla riconoscenza che queste piccole creature riescono a trasmettere a chi si prende cura di loro e la soddisfazione nell’aiutarle non ha eguali.

In questo secondo libro il dottore dei ricci si confida ancora una volta, aprendo il suo cuore al lettore al quale racconta non solo dei suoi piccoli pazienti, ma anche di se stesso, delle sue paure e di come queste creature, con la loro semplicità ed il loro coraggio, siano state e siano tuttora per lui maestre di vita.

L’empatia che Massimo Vacchetta ha sviluppato nei confronti dei ricci e gli insegnamenti tratti da loro sulla pazienza, sul coraggio, sulla dedizione sono stati fondamentali per lui quando si è trovato a dover affrontare la grave malattia della madre, la sua Franchina.

La vita dà e la vita toglie, così proprio nel momento in cui la malattia della mamma di Massimo peggiora, egli incontra un’amica vera e sincera che subito riconosce come la sorella che non ha mai avuto.

Accettare la sconfitta e la perdita non è mai semplice per il dottore, ogni volta che un riccio ormai guarito viene liberato oppure quando purtroppo non ce la fa,  malinconia e tristezza si impadroniscono inevitabilmente di lui, ma quasi sempre c’è subito qualcun altro che bussa alla sua porta per chiedere aiuto e questo qualcuno non deve avere necessariamente le “spine”, ma ha magari il muso di un’impaurita e smarrita volpina colta di sorpresa da uno spaventoso temporale.

Il veterinario si è ritrovato spesso ad interrogarsi se sia giusto ostinarsi a tenere in vita alcuni disabili come Lisa colpita da un’emiparesi, Musetta sfigurata da un tosaerba o Ditina nata senza le zampine posteriori; ma la risposta per Massimo è sempre la stessa, sì, perché l’attaccamento alla vita che i suoi piccoli pazienti dimostrano deve essere preservato e la loro ostinazione premiata, sempre.

Proprio Lisa, la riccetta disabile a cui un trauma cranico ha provocato un’emiparesi, è la protagonista di questo secondo commovente e coinvolgente libro; trovata boccheggiante in un giardino, dopo essere stata probabilmente investita da un’auto, questa dolce riccia avrà molto da insegnarvi e raccontarvi attraverso le toccanti pagine di “Cuore di riccio”.

L’amore che Massimo nutre per gli animali è lo stesso che molti di noi provano e anche lui, come molti di noi, spesso si sente rivolgere le solite, scontate frasi come “aiutare le persone è un conto, ma i ricci” che possono essere poi cani, gatti, lucertole…
Ma chi ha stabilito che la loro vita valga meno della nostra? Senza contare che spesso  quelle stesse persone non fanno nulla neppure per aiutare i loro simili.

La sofferenza merita sempre conforto, che si tratti di una persona o di un riccio. Ci metto il cuore in entrambi i casi, gli animali, forse, mi sembrano più indifesi, o forse so meglio come aiutarli, ecco perché preferisco occuparmi di loro.

Questo è Massimo Vacchetta, un uomo che ha scelto di dedicare la sua vita a queste creature e che crede sia un  dovere rispettare la nostra Terra, animali compresi.

I ricci, ai quali spesso causiamo dolore e sofferenza senza neppure accorgercene, sono creature deboli ed indifese a rischio di estinzione.
Senza rendercene conto siamo proprio noi  la causa principale dei loro guai; i ricci infatti vengono investiti dalle auto mentre attraversano la strada oppure cadono vittime dei nostri lavori di giardinaggio, spesso venendo bruciati vivi insieme alle sterpaglie o avvelenati dall’uso di diserbanti, pesticidi e quant’altro; senza contare che a volte vengono attaccati dai nostri animali domestici che scorazzano in giardino.

Proprio per questo motivo alla fine del volume è stata inserita un’appendice molto utile e pratica che ci indica le dieci cose da fare e da non fare quando si incontra un riccio.

E’ vero, come Massimo Vacchetta afferma, i ricci sono maestri di vita in grado, grazie alla loro naturale semplicità, di aiutarci a riscoprirne la vera essenza, ma lui stesso è, grazie alla  la sua autenticità ed alla la sua dedizione, attraverso la passione che mette nel suo progetto, attraverso l’amore che dimostra ogni giorno verso queste piccole creature indifese, con il suo coraggio nell’accettare ogni giorno la possibilità della sconfitta e dell’’abbandono, perché l’amore purtroppo è fatto anche di lontananza e di perdita, è egli stesso un grande maestro per tutti noi.

Non è facile rimettersi in gioco, andare controcorrente per aiutare chi è indifeso e farlo ogni giorno senza mai risparmiarsi.
Non possiamo quindi che provare ammirazione per un uomo capace di tanto amore e dedizione, per il suo coraggio e ringraziarlo per tutto quanto sta facendo per queste creature speciali, ma ancora di più per l’esempio che riesce a darci ogni giorno con il suo lavoro.

Credo che abbiate capito che credo molto in questa causa, per cui spero di avervi un po’ incuriosito e avervi fatto venire voglia di leggere il libro con l’acquisto del quale, non solo contribuirete ad aiutare il centro, ma anche alla diffusione della sua attività.




Questi i link per poter approfondire la conoscenza del centro o trovare i contatti in caso di necessità:


   


Qui potete trovare la mia recensione di “25 grammi di felicità”

        


2 commenti:

  1. Ciao, oggi ti ho nominata al Franken-Meme di Nocturnia, edizione 2018, nella categoria Menzione d’Onore. Per saperne di più indico il link: https://iltaccuinodellevoci.blogspot.com/2019/01/il-franken-meme-di-nocturnia-edizione.html. A presto

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