Dal
2001, ogni 18 febbraio, Firenze celebra il giorno dedicato alla memoria di Anna Maria Luisa de’ Medici, ricorrenza
che segna l'anniversario della morte dell'Elettrice Palatina, ultima discendente del ramo granducale dei
Medici. Questo tributo sottolinea il suo straordinario apporto alla tutela
del patrimonio culturale della città e della Toscana.
Grazie alla sua
visione e determinazione, Firenze e l'intera regione hanno potuto preservare
una concentrazione ineguagliabile di opere d'arte e documenti d'archivio.
Diversamente
da ciò che accadde in altri Stati italiani, dove collezioni come quelle Farnese
del Ducato di Parma e Piacenza furono trasferite a Napoli o quelle del Ducato
di Urbino finirono in Toscana come eredità di Vittoria della Rovere, Anna Maria Luisa de’ Medici riuscì a
proteggere le collezioni medicee da una simile dispersione.
Con
la Convenzione sottoscritta il 31
ottobre 1737 insieme a Francesco Stefano di Lorena, l'Elettrice stabilì il
vincolo delle collezioni alla città di Firenze e alla Toscana, un atto di
coraggio straordinario per il suo tempo.
Il volume offre le copie anastatiche del celebre "Patto di Famiglia" in
francese e in italiano, insieme a documenti correlati, come la ratifica di
Francesco Stefano di Lorena, le lettere e l'Inventario delle gioie di Casa
Medici. Questi preziosi materiali, conservati nell'Archivio di Stato di Firenze
(fondo Trattati internazionali al n. 56), permettono di approfondire il
contesto storico dell'accordo.
Le
intenzioni di Anna Maria Luisa non si limitavano a tutelare le sole opere
d'arte: ella desiderava infatti salvaguardare argenti, mobili, reliquie e altri
beni preziosi delle guardarobe, ville e palazzi di città e campagna. Tuttavia,
il testo definitivo della Convenzione escluse questi oggetti, considerandoli
d'uso quotidiano, il che ne consentì purtroppo la dispersione.
Un'importante
sezione del volume, curata da Samuele Lastrucci, approfondisce la complessa
situazione politica europea ai tempi di Cosimo III e di Gian Gastone, facendo
chiarezza anche sulla natura degli Stati medicei, natura che in verità appariva piuttosto
confusa ieri come oggi.
Il
volume, pubblicato dalla Regione Toscana, mira a coinvolgere cittadini e
studiosi nella riscoperta della storia
legata alla trasmissione del patrimonio mediceo. Attraverso le sue pagine,
viene messo in evidenza il ruolo fondamentale svolto dall'Elettrice Palatina
nel definire l'identità culturale di Firenze e della Toscana.
La
sua lungimiranza non solo ha salvaguardato un patrimonio inestimabile, ma ha
anche anticipato i tempi, gettando le basi per la nascita del turismo culturale
come lo intendiamo oggi.