domenica 10 giugno 2018

“Giulia Tofana. Gli amori, i veleni.” di Adriana Assini


GIULIA TOFANA
Gli amori, i veleni
di Adriana Assini
SCRITTURA & SCRITTURE
Giulia, figghia di centu patri, dall’età di tredici anni si guadagna da vivere facendo il mestiere più vecchio del mondo.
Prostituta dalla bellezza prorompente, Giulia Tofana sa come ammaliare i suoi molti amanti; usando con loro ora il bastone e ora la carota, tiene in pugno le più importanti personalità della Palermo del XVII secolo.

Giulia in realtà non è una comune meretrice, la giovane è anche un’abile fattucchiera. Sua è infatti l’invenzione dell’acqua tofana, un potente veleno capace di uccidere un uomo senza lasciare alcuna traccia e senza destare sospetti.

Sfrontata, opportunista e ribelle, non si è mai negata ai suoi nobili clienti, non ha mai fatto la preziosa con loro fino ad oggi.
Oggi qualcosa è cambiato, per la prima volta, infatti Giulia vorrebbe essere un’altra, rinnegare se stessa, si è stancata di essere per gli uomini che la frequentano oggetto di desiderio ed allo stesso tempo di vergogna.

Giulia si è innamorata di un cavaliere. Manfredi, questo il suo nome, è bello, alto, biondo e, proprio per queste sue caratteristiche, è da tutti chiamato il “Normanno”.
Giulia e Manfredi si sono conosciuti per caso, il loro è stato un colpo di fulmine; Manfredi ignora però l’identità della ragazza e Giulia non può certamente confessargli come si guadagna da vivere.
Lui, uomo senza macchia e senza ombre, con una posizione e un nome da difendere non potrebbe capire.
Giulia può solo continuare a sognare una vita diversa.

Un susseguirsi di sfortunate coincidenze fanno precipitare gli eventi e Giulia si vede costretta a lasciare Palermo con la sua inseparabile amica, Girolama Spinola.
Nicodemo, un frate domenicano, che si è invaghito di Giulia, le aiuterà nella fuga facendosi carico di ogni loro necessità.

Dopo un breve periodo di sosta a Napoli, Giulia giunge nella città eterna. A Roma trionfa l’arte e imperano le feste; siamo nella Roma barocca di Papa Urbano VIII.
Qui Giulia perfezionerà definitivamente la sua pozione, quella mistura di arsenico e antimonio, che sarà così richiesta dalle donne di tutti i ceti sociali.
Le leggi sono in mano agli uomini e le donne, siano esse plebee o di nobile nascita, tutte indistintamente sono costrette a subire torti e maltrattamenti senza che gli uomini che glieli infliggono vengano minimante perseguiti per tali crimini. 
Giulia vede nella sua invenzione, prima ancora che una fonte di guadagno, un mezzo per punire tutti quegli uomini che resterebbero altrimenti impuniti.

Giulia Tofana è un personaggio realmente esistito nel XVII secolo, ma non sono molte le notizie che la riguardano giunte sino ai giorni nostri.
Sappiamo che fu processata insieme ad un numero elevatissimo di donne che si erano servite della sua famosa acqua per sbarazzarsi di mariti, amanti e familiari prevaricatori e ingombranti.
Tutte queste donne furono condannate alla pena capitale; fu scelta per loro una morte crudele ed esemplare, chi di loro non fu strangolata nelle prigioni, venne infatti murata viva. 

Giulia Tofana è un personaggio con il quale non si entra mai totalmente in sintonia forse perché è una figura piena di contraddizioni e dalle mille sfaccettature.
Giulia è esuberante, strafottente ma anche intelligente e generosa; all’apparenza è una donna fredda e manipolatrice eppure è capace anche di slanci di altruismo, è capace di amare e comprendere le sofferenze del prossimo.
Si comporta come se fosse priva di scrupoli, una donna senza Dio, ma allo stesso tempo anela a trovare una fede che la consoli e che gli dia speranza, sempre alla costante ricerca di qualcosa o di qualcuno che possa riaccendere la sua fede ed i suoi sogni.

Non è una persona d’animo cattivo ed è difficile per il lettore conciliare la sua immagine con quella di un’assassina seriale quale poi realmente ella è stata a tutti gli effetti.
Giulia Tofana si macchiò della morte di ben 600 uomini!                                                    
Eppure, il suo resta un personaggio borderline: la nostra coscienza ci obbliga a condannarla per le sue azioni, ma allo stesso tempo qualcosa dentro di noi ci spinge in parte anche a giustificare il suo modo di agire.

Ci oltraggiano, ma non ci domandano perdono. Ci uccidono e se la cavano con un’ammenda. A loro il mio veleno non serve, visto che la fanno franca anche quando ricorrono ai coltelli.

E’ vero che farsi giustizia da soli non è mai la scelta giusta, ma come si dovrebbe agire quando non ci sono alternative?
L’ira e l’impotenza di Giulia dinnanzi alle prepotenze e alla prevaricazione degli uomini è la stessa che proviamo noi oggi di fronte ai numerosi maltrattamenti e ai femminicidi di cui ogni giorno ci viene data notizia.
Oggi le leggi in difesa delle donne ci sarebbero pure, ma il problema resta terribilmente attuale. 

Il personaggio di Nicodemo è un’altra figura estremamente interessante e contraddittoria del romanzo; ambizioso e  scettico, attratto da Giulia ma allo stesso tempo soffocato e spaventato dalla forza dei suoi stessi sentimenti per la donna.

I personaggi nati dalla penna di Adriana Assini sono sempre molto ben caratterizzati psicologicamente; la vita li cambia, li forgia e non sono mai uguali a se stessi ed è proprio questo, insieme ad uno stile di scrittura piacevole e scorrevole, che rende i suoi romanzi estremamente intriganti ed affascinanti.

L’autrice ha la grande capacità di riuscire a ricreare l’atmosfera dell’epoca di cui scrive in modo semplice e chiaro tanto che leggendo sembra quasi di trovarsi dinnanzi ad un affresco nel quale si muovono i protagonisti del libro con le loro storie.

Adriana Assini è bravissima proprio a raccontarci i fatti salienti del periodo di cui ci parla senza appesantire la narrazione con lunghissime digressioni storiche, con poche parole riesce a  trasmetterne la realtà e l’essenza dell’epoca.
Come non richiamare ad esempio alla nostra mente la famosa locuzione latina Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini mentre leggiamo della statua di Pasquino e del papato di Urbano VIII?

Qualche tempo fa vi avevo già parlato di un altro bellissimo romanzo di Adriana Assini intitolato “Agnese, una Visconti” nel quale la scrittrice racconta la storia di una donna indomita e fiera.
“Giulia Tofana. Gli Amori, i veleni” è un romanzo altrettanto avvincente, la storia di un’altra donna  dal carattere forte, una donna determinata a farsi valere in un mondo dominato dagli uomini.

Lettura assolutamente consigliata.






Nessun commento:

Posta un commento