domenica 2 settembre 2018

“Viking – Le ossa di Ardal” di Linnea Hartsuyker


VIKING
LE OSSA DI ARDAL
di Linnea Hartsuyker
GIUNTI
Ragnvald e Svanhild erano bambini quando il padre Eystein morì in battaglia. La madre Ascrida aveva allora sposato Olaf, l’amico del marito, che le aveva promesso che si sarebbe preso cura dei ragazzi e avrebbe amministrato le loro terre fino a quando Ragnvald avesse raggiunto la maggiore età e sarebbe quindi entrato in possesso dell’eredità paterna.

Ragnvald ha vent’anni ed è giunto il tempo per lui di reclamare quanto gli spetta, ma Olaf, per nulla intenzionato a mantenere fede al patto, decide invece che è arrivato il momento di sbarazzarsi definitivamente di lui.

Mentre Ragnvald, sta facendo ritorno a casa dopo essersi dimostrato audace e coraggioso durante le razzie compiute, il capitano della sua nave, Solvi Hunthiofsson, figlio di re Hunthiof, tenta di ucciderlo.

Ragnvald riesce a sopravvivere e, mentre lotta tra la vita e la morte, prima di essere ripescato in mare da un pescatore, ha una visione: un grosso lupo dal pelo dorato e gli occhi azzurri; il ricordo di questa visione non lo abbandonerà mai e anzi influenzerà non poco le sue future scelte di vita.

Se da Ragnvald ci si aspetta che sia disposto a morire per il suo onore e per quello della sua famiglia, dalla sorella Svanhild ci si aspetta invece un buon matrimonio.

Svanhild però è una donna testarda e assetata di libertà, così, pur di fuggire ad una unione matrimoniale con qualcuno impostole dal patrigno o scelto per lei dal fratello, nonostante non sia facile scegliere tra famiglia e libertà, decide di accettare l’opportunità offertale dall’acerrimo nemico di Ragnvald.
Sposa così Solvi Hunthiofsson, nonostante questo significhi essere solo una seconda moglie, essendo egli già sposato con Geirny, figlia di re Nokkve.

La saga di Viking, di cui “Le ossa di Ardal” è il primo volume, si ispira alla saga di Harald I di Norvegia raccontata da Snorri Sturluson (storico, poeta e uomo politico irlandese vissuto nel XIII secolo) nella sua Heimskringla. 

Linnea Hartsuyker ha usato come punto di partenza per il suo romanzo proprio le storie narrate nell’Heimskringla anche se, per sua stessa ammissione, alcuni legami tra i vari personaggi, ad esempio la storia d’amore tra Solvi e Svanhild, sono di sua invenzione così come di pura fantasia sono alcuni personaggi, tra questi Olaf e la moglie Vigdis.

Come in ogni saga che si rispetti i personaggi sono tantissimi così come i luoghi per lo più sconosciuti, quindi ben venga l’utilissimo elenco dei luoghi e dei personaggi posto alla fine del volume. Altrettanto utile poi, per chi non è ferratissimo sui costumi e sulle divinità del popolo vichingo, è il piccolo glossario.

Il libro, nonostante le sue 565 pagine, si legge tutto d’un fiato; la trama è avvincente e piacevolmente complessa; il ritmo del racconto incalzante e coinvolgente; la scrittura di Linnea Hartsuyker fluida, lineare e asciutta; i personaggi nati dalla sua penna affascinanti e indimenticabili.

Svanhild è una ragazza coraggiosa e indipendente, orgogliosa e libera. È per lei davvero straziante dover scegliere tra Ragnvald Eysteinsson, il fratello tanto amato, un uomo fiero e spesso troppo impulsivo, ma anche un valoroso uomo d’onore e Solvi Hunthiofsson colui che più di ogni altro comprende la sua sete di avventura e che può farle dono della libertà, ma purtroppo Solvi è anche lo stesso uomo che ha attentato alla vita di suo fratello.
Svanhild, però, non può che assecondare il suo spirito indomito e ribelle e seguire quell’uomo di cui, in realtà, si era innamorata sin dal primo momento che le era apparso senza ancora conoscerne né il nome né la storia.

“Le ossa di Ardal” è un romanzo emozionante e coinvolgente, capace di affascinare sia gli appassionati del romanzo storico quanto quelli delle Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Ora non ci resta che attendere l’uscita a settembre del secondo episodio della saga, dal titolo “La regina dei mari”, per poter nuovamente leggere dei combattimenti, delle faide e degli amori di questi audaci navigatori che, attraverso la penna di Linnea Hartsuyker, riportano in vita i miti e le leggende di una Norvegia vichinga dove centinaia di re combattevano per un lenzuolo di terra.






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