domenica 25 aprile 2021

“Il testamento di Anna Maria Luisa de’ Medici” di Anita Valentini

Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima della sua famiglia, è una figura di primo piano per Firenze perché fu proprio grazie alla sua lungimiranza e alla sua intelligenza se la città del Giglio è oggi il luogo al mondo dove si trova concentrato il maggior numero di opere d’arte.

Anna Maria Luisa de’ Medici (1667 – 1743) figlia di Cosimo III e della chiacchierata Marguerite Louise d’Orleans, sposò nel 1691 l’Elettore Palatino Johann Wilhelm, un matrimonio felice dal quale però non nacquero figli.

L’Elettore e Anna Maria Luisa condividevano la passione per l’arte e durante la permanenza della principessa a Düsseldorf grande fu l’impegno da questa profuso a sostegno della cultura e della musica tanto che nel 1694 nella città renana venne inaugurato per sua volontà anche un nuovo teatro.

Poco più di un anno dopo la morte del marito, avvenuta nel 1716, l’Elettrice Palatina fece ritorno a Firenze portando con sé tutte le sue proprietà personali che consistevano per la maggior parte in dipinti e “galanterie gioiellate”, per quest’ultime Anna Maria nutriva una vera passione.

Dal 1717 al 1743, anno della sua morte, la Gran Principessa si dedicò alla promozione delle arti con particolare riguardo anche allo sviluppo della cultura musicale.

Spettò a lei il gravoso compito di traghettare il Granducato alla morte del fratello Gian Gastone, ultimo Granduca Medici, nelle mani di Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria.

Comprese fin da subito quanto fosse fondamentale riuscire a garantire allo Stato la propria indipendenza e allo stesso tempo non permettere agli Asburgo-Lorena di trasportare le collezioni medicee nelle loro altre residenze o ancora peggio utilizzarle per pagare i loro debiti.

Prioritario era scongiurare il pericolo che l’immenso patrimonio artistico culturale che la famiglia Medici aveva raccolto con tanto impegno nel corso dei secoli e così gelosamente custodito venisse irrimediabilmente disperso.

L’Elettrice Palatina comprese che il Diritto era l’unica arma che potesse venire in suo soccorso e, dopo estenuanti trattative, il 31 ottobre 1737 a Vienna venne siglato il famoso Patto di Famiglia con il quale si vincolavano per sempre alla città di Firenze le opere frutto del collezionismo e del mecenatismo mediceo.

Nel libro tra le varie tavole ritroviamo anche la copia della traduzione in italiano della Convenzione il cui originale era stato redatto in lingua francese e nel quale all’articolo terzo viene espressa la volontà dell’Elettrice che non potessero essere  trasportare fuori da Firenze e dalla Toscana “Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose” che dovevano rimanere al loro posto per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”.

Il volume presenta una prima parte introduttiva nella quale viene esplicitata l’importanza che Anna Maria Luisa de’ Medici ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi per Firenze e non solo. Il libro inoltre è corredato di una serie di tavole molto interessanti per lo più riguardanti alcune opere d’arte, il Patto di Famiglia e il testamento dell’Elettrice Palatina.

È riportata inoltre la trascrizione integrale, ad opera di Anita Valentini e Veronica Vestri, del testamento di Anna Maria Luisa de’ Medici redatto il 5 aprile 1739 unitamente a tutti i successivi codicilli e alle cedole fino all’ultimo codicillo datato 18 febbraio 1743, giorno della sua morte. Le varie integrazioni sono dovute non solo a ripensamenti, ma anche a precisazioni e forzose sostituzioni laddove il beneficiario del testamento era nel frattempo deceduto.

Dalle pagine testamentarie veniamo a conoscenza di quali oggetti o somme di denaro Anna Maria Luisa avesse destinato a ciascun beneficiario: parenti, dame di camera, poveri, istituzioni religiose, agnati ecc. oltre alle disposizioni per il suo funerale.

La Gran Principessa ribadiva inoltre quanto stabilito nella Convenzione e dichiarava la sua ferma volontà affinché venisse portato a termine il mausoleo di famiglia ossia la Cappella dei Principi con la chiara intenzione di garantire perpetua memoria alla dinastia Medici.

La pubblicazione di questo volume risale al 2006 in occasione della prima mostra monografica dedicata ad Anna Maria Luisa de’ Medici nella cornice della Galleria Palatina di Palazzo Pitti (22 dicembre 2006 – 15 aprile 2007).

Non vi posso dire che sia un libro scorrevole soprattutto per quanto riguarda la lettura della trascrizione del testamento, ma credo che per gli appassionati di storia medicea sia una lettura imprescindibile.

Un volume interessante e fondamentale per comprendere meglio una personalità tanto complessa ed eccezionale quale fu quella dell’Elettrice Palatina,Ultima della stirpe reale dei Medici” come leggiamo sulla sua tomba.




2 commenti:

  1. Che storia interessante quella di Anna Maria Luisa de' Medici. Il Patto di famiglia è stata una trovata geniale.

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    1. Concordo. Tra l'altro secondo me la sua storia fuori da Firenze non è molto conosciuta e devo dire che anche io l'ho appresa solo dopo essermi appassionata alla storia di questa famiglia.

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