domenica 9 gennaio 2022

“Maria de’ Medici” di Cristina Castillón Puig

Maria de’ Medici (1573-1642), figlia di Francesco I e Giovanna d’Austria, rimase orfana in giovane età. Ad occuparsi di lei fu lo zio Ferdinando I che era succeduto al fratello sul trono del Granducato di Toscana. Fu lui che combinò il matrimonio con il re di Francia Enrico IV che Maria sposò per procura a Firenze il 5 ottobre dell’anno 1600.

Giunta nella sua nuova patria Maria fu fin da subito osteggiata in quanto straniera e cattolica; l’essere una Medici, poi, non la rese certamente ben voluta alla Corte che ancora serbava un ostile ricordo di Caterina de’ Medici

Le casse francesi erano vuote e la dote della sposa aveva rappresentato un vero sollievo per il paese, ma questo non le fruttò alcuna simpatia anzi venne spesso derisa proprio per le sue origini legate ad una famiglia di banchieri.

Maria de’ Medici venne incoronata regina di Francia solo nel 1610, quando aveva già dato alla luce sei figli. Enrico IV venne assassinato proprio il giorno dopo l’incoronazione della moglie e questo non fece che alimentare i sospetti di un suo possibile coinvolgimento.

Divenuta regina reggente Maria favorì l’ascesa del proprio consigliere Concino Concini, marito di Leonora Dori la dama di compagnia fiorentina che l’aveva seguita in Francia. Questa sua simpatia per Concino Concini e per Leonora le attirò addosso accuse e generò molto malcontento.

Nel 1615 Maria convocò gli Stati Generali e in tale occasione conobbe Richelieu il quale, se dapprima si rivelò per lei un affidabile alleato, non esitò in seguito a decretarne la sua fine politica giocando un ruolo predominate nella definitiva rottura dei rapporti tra lei e il re del quale col tempo Richelieu era divenuto l’indispensabile primo ministro nonché colui che di fatto reggeva le redini della Francia.

Maria de’ Medici morì in esilio nel 1642 ospite della famiglia di Pieter Paul Rubens, il pittore con il quale aveva stretto amicizia e al quale aveva commissionato nel 1622 una serie di ventiquattro dipinti per il Palazzo del Lussemburgo, fatto costruire ad imitazione di Palazzo Pitti, dipinti che illustravano la storia della sua vita e celebravano il suo operato.

Una delle tante accuse che le furono rivolte fu proprio quella di sperperare denaro in opere d’arte, gioielli e vestiti. Maria era una vera Medici e il mecenatismo così come l’importanza di esso come strumento politico facevano parte del suo retaggio culturale. Diede di fatto grande impulso alle arti in Francia rivitalizzando un paese cupo e segnato da anni di guerre.

La figura di Maria de’ Medici è stata relegata per molto tempo ad un ruolo secondario della storia moderna europea e solo ultimamente questo ruolo è stato rivalutato. Pagò senza dubbio il fatto di essere donna e di non aver mai remissivamente accettato una posizione secondaria come gli veniva richiesto dalle convenzioni del tempo.

Il rapporto con il figlio Luigi XIII fu un rapporto sempre conflittuale, avendo fatto affidamento entrambi su stretti collaboratori dalla forte personalità più interessati al proprio tornaconto e all’acquisizione del potere personale che al bene del paese.

Maria de’ Medici venne accusata di incompetenza e ignoranza, non tenendo conto della difficoltà dello scacchiere politico sul quale ella fu costretta a muoversi. Il carattere forte, volitivo e orgoglioso di cui era dotata non le valse certamente alcuno sconto o simpatia.

Il libro di Cristina Castillón Puig è edito da RBA, fa parte di una collana “Regine e ribelli” dedicata ai personaggi femminili della storia i cui volumi stanno uscendo in edicola con cadenza settimanale.

Il volume è discretamente strutturato. Ad una introduzione generale segue il racconto della vita di Maria de’ Medici in forma molto discorsiva, un romanzo-saggio che si rivela la scelta narrativa più adatta per questo tipo di pubblicazione che vuole essere un’opera divulgativa di buona qualità, ma non eccessivamente impegnativa. Chiudono il volume alcune brevi schede riassuntive che aiutano il lettore a fissare i concetti principali e una breve cronologia.

Nell’insieme, a parte qualche piccola imprecisione, è un libro che permette al lettore di farsi un’idea generale del personaggio ed eventualmente spingerlo ad approfondire l’argomento. Proprio in quest’ottica sarebbe stata gradita e auspicabile la presenza di una bibliografia che invece risulta totalmente assente.

In caso preferiste invece leggere un bel romanzo storico incentrato sulla figura di Maria de’ Medici, vi consiglio l’ultimo romanzo della quadrilogia medicea di Matteo Strukul intitolato “Decadenza di una famiglia”.

 

 


2 commenti:

  1. Praticamente è stata osteggiata per tutta la vita. Doveva essere una donna di grande forza per essere riuscita a resistere a tutte quelle traversie.

    E ora confesso che, ogni volta che compare il nome di Richelieu, la mia mente torna al cartone animato D'Artagnan e i moschettieri del re.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, davvero tante e il fatto che avesse un carattere così orgoglioso le ha reso le cose ancora più difficili.
      Non ho ancora deciso se sia un personaggio che mi piaccia o meno. Io in testa non ho il cartone, ma i film e il libro di Dumas, quindi confesso di non essere molto obiettiva.
      Richelieu è un personaggio che mi piacerebbe approfondire e forse anche per questo resto indecisa su Maria de' Medici. Vero, però, che la famiglia viene sempre prima e lei era una Medici ;-)

      Elimina