domenica 2 febbraio 2020

“L’ultimo segreto di Botticelli” di Lisa Laffi


L’ULTIMO SEGRETO DI BOTTICELLI
di Lisa Laffi
TRE60
Corre l’anno 1526 quando Luce viene condotta al cospetto di Bianca Riario, prima marchesa di San Secondo.

Luce è rimasta da poco orfana, la madre è morta qualche giorno prima e di suo padre non ha mai conosciuto neppure il nome.
La ragazza ha sempre creduto che la madre fosse una popolana afflitta dalla cecità fin dalla nascita, ma ora è arrivato per lei il momento di sapere la verità sulla sua famiglia.

Sarà proprio Bianca, la figlia di Caterina Riario Sforza, a rivelargliela e quanto Luce apprenderà dalla marchesa di San Secondo sconvolgerà per sempre la sua vita.

Un tempo Rosaria, la madre di Luce, era stata la dama di compagnia di Caterina, figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza.
Quando questa aveva lasciato la corte paterna per andare in sposa a Girolamo Riario, Rosaria aveva anch’essa lasciato Milano per seguire la sua signora.

Caterina Sforza, rimasta vedova, aveva sposato in seconde nozze Giacomo Feo che venne assassinato per mano di Gian Antonio Ghetti, il padre di Luce.
Alla congiura presero però parte anche gli stessi figli di Caterina.

La vendetta della famigerata Tigre di Forlì si abbatté violentemente su tutti quanti e anche Rosaria, seppur innocente ed in attesa di Luce, fu imprigionata.

La donna riuscì a mettersi in salvo grazie all’intervento dei figli di Caterina Riario Sforza, Bianca e Ottaviano, che però non riuscirono ad impedire che venisse resa cieca dai suoi carcerieri prima della fuga.

Rosaria si nascose nei boschi dove trascorse il resto dei suoi giorni insieme alla figlia, adoperandosi come guaritrice grazie alla conoscenza delle erbe che aveva appreso da quella grande maestra che era stata Caterina Sforza.

La marchesa ora vorrebbe fare ammenda per le sue colpe nei confronti di Rosaria, accogliendo Luce in casa propria e contribuendo alla sua istruzione, ma pur essendo una donna accorta, calcolatrice e senza scrupoli, neppure Bianca Riario è in grado di prevedere il futuro.

In un periodo dominato da guerre, faide e da oscure trame di palazzo, l’astuta Bianca non può infatti immaginare che Luce farà innamorare perdutamente di lei il figlio prediletto di Caterina Riario Sforza, il Grande Diavolo, al secolo Giovanni de’ Medici, conosciuto anche come Giovanni dalle Bande Nere.

A questo punto vi starete chiedendo il perché del titolo “L’ultimo segreto di Botticelli”. Ottima domanda, in realtà la chiave di lettura della Primavera del Botticelli è il tema centrale della vicenda narrata dal romanzo.
Noi tutti siamo soliti accettare l’interpretazione neoplatonica della stessa, ma accanto a questa più comune e ormai accettata interpretazione del dipinto, ce ne sarebbe un’altra di carattere storico e proprio da questa seconda chiave di lettura Lisa Laffi prende spunto per il suo libro.

Un romanzo storico davvero ben costruito, in cui la verità storica viene rispettata quanto più possibile trattandosi comunque, non possiamo dimenticarlo, pur sempre di un’opera di fantasia.

Luce, così come molti altri, è un personaggio nato dalla penna dell'autrice, ma la maggior parte dei protagonisti citati nel libro sono invece personaggi realmente esistiti.

La storia d’amore di Giovanni dalle Bande Nera con una popolana è frutto della fantasia di Lisa Saffi, ma benché storia senza fondamento storico resta pur sempre una storia verosimile per l’epoca, così come, anche se non esiste alcun documento in merito, non possiamo completamente escludere la possibilità che i figli stessi di Caterina avessero partecipato alla congiura che portò alla morte il suo secondo marito, Giacomo Feo.

Sulla copertina del volume, sotto il titolo, leggiamo “Un dipinto immortale. Un celebre condottiero. Un amore che non conosce ostacoli”.
Spesso i sottotitoli sono fuorvianti e ingannevoli, ma non è assolutamente questo il caso.

“L’ultimo segreto di Botticelli” mantiene quel che promette: una storia coinvolgente ed emozionante e personaggi carismatici, coraggiosi ed appassionati.

Un romanzo che si legge davvero tutto d’un fiato, tanto che nonostante le sue 339 pagine, ho letto il libro in un sol giorno; per cui, se siete amanti del genere, vi consiglio di non lasciatevelo scappare.






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