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sabato 13 novembre 2021

“The Witcher - La stagione delle tempeste” di Andrzej Sapkowski”

Ultimo volume nato dalla penna di Andrzej Sapkowski, per la precisione l’ottavo della saga di The Witcher, “La stagione delle tempeste” si rifà ad eventi accaduti prima che Geralt incontrasse Ciri mentre per quanto riguarda Yennefer i loro destini si erano già incrociati o forse sarebbe più giusto dire si erano già scontrati.

Geralt di Rivia è ancora un semplice strigo che si guadagna da vivere facendo il mestiere per cui è stato addestrato e trasformato ovvero uccidere mostri tenendo così al riparo gli esseri umani da creature malvagie e pericolose quali vampiri, licantropi, strigi e quant’altro.

Un giorno, dopo aver portato a termine un compito e forse anche un po’ per l’amarezza dovuta all’esito non proprio limpido di questo lavoro, decide di fare una deviazione e di fermarsi a Kerack attratto dall’idea di consumare un pranzo gourmet in una rinomata locanda del paese.

Qui viene arrestato apparentemente senza alcun motivo e gettato in carcere per ben quattro giorni. A farlo imprigionare, salvo poi pagare subito la cauzione per farlo uscire, è una famosa e avvenente maga che risponde al nome di Lytta Neyd, Corallo per gli amici, soprannome dovuto al colore del rossetto che usa.

Cosa vuole la maga dallo strigo? Perché farlo arrestare per poi adoperarsi subito per il suo rilascio? E chi ha rubato le spade che Geralt aveva lasciato in custodia appena entrato in città?

Questi sono solo alcuni dei numerosi interrogativi che il lettore inizia a porsi fin dalle prime pagine quando, come sempre, viene trascinato immediatamente nel vortice degli eventi che si susseguono senza sosta sostenuti da una scrittura fluida e dal ritmo serrato.    

Se la conclusione della saga mi aveva lasciata un po’ perplessa per il finale troppo amaro e indefinito della storia, questo ultimo volume mi ha di nuovo conquistata totalmente.

A differenza dei primi due volumi che erano due raccolte di racconti, quest’ultimo libro è un romanzo completo.

Nonostante sia stato scritto ormai a saga già risolta, ho ritrovato in queste pagine tutta la vivacità e la freschezza dei primi scritti.

Ammetto che ero piuttosto scettica in quanto ad aspettative e invece il libro si è rivelato una piacevolissima sorpresa. Contrariamente ad alcune opinioni negative che avevo letto principalmente legate al fatto che a saga conclusa non avesse alcun senso riprendere una storia ormai pienamente definita, ho trovato questo libro una più che apprezzabile soluzione per ritrovare quei personaggi che per tanto tempo ci avevamo coinvolto e appassionato con le loro storie.

Per concludere con le parole dell’autore Il racconto continua. La storia non finisce mai e chissà forse un giorno…

A tal proposito vi ricordo che da dicembre sulla piattaforma Netflix è prevista l’uscita della seconda stagione della serie tv tratta dai romanzi.

 



lunedì 12 luglio 2021

“The Witcher – La Signora del Lago” di Andrzej Sapkowski

Con “La Signora del Lago” siamo giunti al capitolo finale della saga di The Witcher.

Geralt di Rivia e la sua compagnia si sono fermati a Toussaint per rimettersi in forze prima di riprendere il loro viaggio alla ricerca di Ciri.

In questo regno di incomparabile bellezza Ranuncolo, con sua somma soddisfazione e gioia, diviene oggetto delle attenzioni della duchessa Anna Henrietta, sua vecchia fiamma, mentre la maga Fringilla Vigo, su istruzioni della Loggia, si impegna a sedurre Geralt per cercare di estorcergli utili informazioni.

Mentre Yennefer si trova sempre prigioniera del pericoloso mago Vigefortz, Ciri, dopo essere riuscita a sfuggire ai suoi inseguitori usando il portale magico all’interno della Torre della Rondine, è ora ospite degli Elfi. In realtà la principessa di Cintra si accorgerà ben presto che l’interesse degli Elfi nei suoi confronti non è per nulla disinteressato e lei non è affatto loro ospite, ma piuttosto loro prigioniera.

Se nulla nel precedente volume poteva fare presagire un qualche legame con le leggende del ciclo arturiano, tranne forse per una bambina di nome Nimue, qui il titolo stesso del libro non può che richiamare alla memoria la celebre Dama del lago e con lei tutta una serie di personaggi di cui in effetti viene fatta in parte menzione in questo capitolo finale.

Senza dire niente che possa compromettere il piacere della lettura, posso anticiparvi che Ciri in quest’ultimo libro prenderà finalmente piena coscienza di cosa davvero significhi essere il Sangue Antico, la Signora dei Mondi in grado di esercitare il potere sul tempo e sullo spazio.

Ho trovato quest’ultimo romanzo un po’ diverso dai precedenti e non vi nascondo che all’inizio ho fatto un po’ di fatica a metter a fuoco la storia. In particolare, ho trovato un po’ dispersiva l’idea di introdurre dei personaggi che nulla hanno a che fare con la storia principale e contribuiscono invece a rendere piuttosto confuso e disomogeneo il racconto.

La seconda parte del romanzo invece acquista l'abituale ritmo incalzante dei precedenti libri e la storia riprende slancio. I personaggi principali tornano con tutta la loro forza per arrivare con la loro consueta dinamicità all’atto conclusivo della storia. 

Ci sono alcuni passaggi del racconto che hanno suscitato in me alcune perplessità come, ad esempio, lo strano comportamento di Emhyr var Emreis che non sembra avere una logica spiegazione o l’uscita di scena improvvisa di alcuni personaggi; a difesa dell’autore va detto però che ci sono anche diversi colpi di scena inaspettati e di grande effetto.

Come sempre non è facile accomiatarsi da dei protagonisti che così a lungo ci hanno fatto compagnia, soprattutto se con essi abbiamo stretto un profondo legamene empatico.

Non posso dirvi che abbia amato il finale che l’autore ha scelto per questa saga, avrei preferito senza dubbio un epilogo più lieto e meno indefinito, ma non sarebbe stato giusto. Credo che la conclusione scelta da Sapkowski sia quella più coerente con il mondo da lui creato e senza dubbio più corrispondente al carattere e alla storia dei suoi protagonisti.

L'ultima pagina del romanzo non è un vero addio a Geralt di Rivia, ma solo un arrivederci. Ad attendere il lettore, infatti, c’è ancora una raccolta di racconti intitolata “La Stagione delle Tempeste” e per gli appassionati delle serie Tv è stato già annunciato, proprio in questi giorni, che dal 17 dicembre 2021 sarà disponibile su Netflix la seconda stagione di The Withcher.

 



 

 

sabato 5 giugno 2021

“The Witcher – La Torre della Rondine" di Andrzej Sapkowski

Il precedente volume si era concluso con Geralt di Rivia fatto cavaliere dalla regina Meve dopo la vittoria contro le truppe nilfgaardiane.

Questo nuovo episodio di The Witcher, penultimo capitolo della saga, si apre con la descrizione dell’infernale Caccia Selvaggia che si svolge durante la notte dell’equinozio autunnale e che, come narrano le leggende, è portatrice di morte e sventura.

Tutti coloro che sono legati emotivamente alla principessa Cirilla hanno avvertito un funesto presagio che la riguarda.

La Leoncina di Cintra infatti giace ferita e svenuta nella paludi di Pereplut dopo essere riuscita a sfuggire ai suoi inseguitori. I suoi amici Ratti sono stati tutti barbaramente assassinati davanti ai suoi occhi. A soccorrerla è un anziano eremita, Vysogota di Corvo, che grazie alle sue conoscenze mediche riesce a strapparla alla morte.

Durante la convalescenza Ciri racconterà al vecchio le sue avventure rendendo così partecipe anche il lettore di quanto accaduto.

Geralt insieme ai suoi compagni, nel frattempo, cerca di raggiungere i Druidi con la speranza di riuscire ad ottenere informazioni su Ciri, ma anche i nemici non hanno smesso di cerarla con insistenza.

Le macchinazioni governative delle varie fazioni continuano senza sosta; nelle fila nilfgaardiane qualcuno trama contro l’Imperatore, la Loggia delle maghe vuole Ciri per portare a compimento il proprio disegno politico e il mago Vilgefortz è sempre più ossessionato dalle sue ricerche sul Sangue Antico.

Yennefer, da tutti accusata ingiustamente di tradimento, cerca in ogni modo di rintracciare la sua pupilla che proprio in questo libro per la prima volta pensando alla maga si rivolgerà a lei chiamandola mamma.

Chi riuscirà a raggiungere per prima Ciri? Geralt? Yennefer? O i suoi nemici? Ciri che, dismessi i panni della terribile Falka, è tornata a rivestire quelli dell’erede di Cintra è davvero così indifesa come tutti coloro che la amano sembrano pensare oppure il suo potere si è del tutto manifestato e la profezia è ormai prossima a compiersi?

Il racconto scorre veloce fin dalle prime pagine, il ritmo è incalzante, tanti i colpi di scena e gli avvenimenti che si susseguono senza interruzioni.

La narrazione brillantemente bilanciata presenta una perfetta alternanza di pagine dedicate a combattimenti senza esclusione di colpi e adrenalinici inseguimenti e di altrettante pagine dedicate alla descrizione di intrighi di corte, cospirazioni, incontri diplomatici e trame politiche.

In questo libro, inoltre, forse più che nei precedenti, si illustrano le caratteristiche che contraddistinguono le diverse popolazioni e i vari regni. In modo particolare davvero interessanti sono le pagine dedicate alle isole Skellige e al regno di Kovir.

“La Torre della Rondine” ci catapulta a tutta velocità verso l’epilogo della storia. Non siete un po’ curiosi di sapere come finirà? Allora a presto con il capitolo finale della saga ossia “La Signora del Lago”.



venerdì 7 maggio 2021

“The Witcher - Il battesimo del fuoco" di Andrzej Sapkowski

Geralt, ferito gravemente durante la rivolta scoppiata sull’isola di Thanedd, viene curato dalle driadi nei boschi di Brokilon. Qui conosce Milva, una giovane spia al servizio della regina delle driadi, che si adopera a mettere in salvo gli Scoiattoli in difficoltà.

Grazie a lei Geralt viene a conoscenza che la sua “bambina sorpresa” è sopravvissuta e si trova a Nilfgaard prigioniera dall’Imperatore Emyr var Emreis.

Nonostante non sia ancora del tutto guarito lo strigo decide di rimettersi in cammino per raggiungere il palazzo imperiale nilfgaardiano e liberare la sua Ciri.

L’impresa ovviamente si rivelerà più complicata del previsto perché la guerra infuria ovunque e tutte le strade sono pattugliate da ronde di soldati.

Ad accompagnare Geralt nel suo viaggio troviamo oltre a Milva anche una vecchia conoscenza, il simpatico poeta Ranuncolo; la compagnia è però destinata ad allargarsi grazie agli imprevedibili incontri fatti lungo la strada.

Tra questi l’incontro più affascinante è quello con il barbiere Regis, una figura molto interessante e misteriosa che nasconde un arcano segreto.

Geralt incrocerà anche un’altra vecchia conoscenza del lettore, il pericoloso Cavaliere Nero, il peggiore incubo della fiamma di Cintra; il cavaliere però si rivelerà un personaggio molto diverso da quello conosciuto nei libri precedenti.

Sappiamo, dalla fine dello scorso volume, che colei che a Nilfgaard viene fatta passare per la principessa Cirilla è in realtà solo una sosia; la vera leoncina di Cintra  scorazza infatti libera in compagnia dei Ratti, una pericolosa brigata di banditi.

Geralt troverà Cirilla? Che fine ha fatto Yennefer? La maga aveva davvero tradito? È sopravvissuta? E qual è il futuro della magia? Tante le domande a cui rispondere in questo terzo volume della saga (quinto in ordine di lettura).

Di tutti il libri “Il battesimo del fuoco” è forse quello che parte più lentamente; per il primo centinaio di pagine non accade molto, ma poi il racconto riprende il consueto ritmo e l’avventura ritorna il tema dominante. Potremmo considerarlo un volume di passaggio, dopo i fatti di Thannedd questo terzo libro prepara il lettore al futuro sviluppo della storia.

Ovviamente per non svelare qualcosa che possa guastare il piacere della lettura non posso dire molto di più, ma sia Regis che il Cavaliere Nero sono due personaggi che mi hanno davvero colpita. Anche Milva è indubbiamente una figura ben caratterizzata e non priva di fascino, ma è un personaggio più scontato mentre gli altri due sorprendono davvero il lettore pur se in modi diversi tra loro.

Sorprese e colpi di scena, come sempre, non mancano mai nei libri di Andrzej Sapkowski.  Prossimo appuntamento: “La torre della Rondine”.





domenica 14 febbraio 2021

“The Witcher – Il tempo della guerra” di Andrzej Sapkowski

“Il tempo della guerra” è il secondo capitolo della saga di The Witcher, ma come ormai voi ben sapete è in realtà il quarto libro in ordine di lettura considerando anche i primi due volumi di racconti. La storia vera e propria è narrata in cinque romanzi e viene completata da un ultimo volume di racconti aggiuntivi da leggersi come epilogo conclusivo dell’intera opera di Sapkowski.

Yennefer e Ciri sono dirette all’isola di Thanedd dove Yennefer è attesa alla riunione annuale dei maghi e la principessa di Cintra entrerà nella scuola di Aretuza per completare il suo addestramento.

Nonostante la maga abbia cercato di prendere ogni precauzione possibile per raggiungere incolumi la loro destinazione, tre sicari sono sulle loro tracce e riuscirebbero senza dubbio a portare a termine il lavoro per cui sono stati ingaggiati, se Geralt non fosse pronto ad intervenire in difesa di Yennefer e della Fiamma di Cintra.

La guerra è sempre più vicina: la gente è spaventata, le alleanze tra i vari regni vacillando, le truppe nilfgaardiane si fanno sempre più pericolose e gli Scoiattoli imperversano seminando il terrore tra la popolazione.

I maghi litigano assumendo posizioni sempre più divergenti tanto che quella debole intesa che li teneva uniti sembra a questo punto destinata a spezzarsi definitivamente.

In questo nuovo rischioso scenario Thanedd si rivelerà essere un posto molto pericoloso per la Leoncina di Cintra.

Con la guerra alle porte è necessario schierarsi, la neutralità non è più un’opzione praticabile e anche Geralt di Rivia ne è ormai ben consapevole.

Come i precedenti volumi anche “Il tempo della guerra” è un romanzo ricco di colpi di scena, adrenalinico, in grado di far volare il lettore con la fantasia in un mondo popolato da strane creature, maghi, elfi e ogni altra cosa possiate immaginare.

L’autore descrivere minuziosamente non solo gli stati d’animo dei protagonisti, ma anche il paesaggio circostante nonché lo svolgersi degli avvenimenti con tutti gli effetti ad essi connessi e alle ripercussioni che le scelte di ogni singolo personaggio inevitabilmente producono sulle decisioni altrui.

In questo libro troviamo forse, rispetto al precedente volume, meno introspezione psicologica dei personaggi e molta più azione; la scrittura invece resta molto veloce rendendo come sempre oltremodo scorrevole e piacevole la lettura.

“Il tempo della guerra” è un tempo sospeso dove nulla è ancora deciso, dove tutto può ancora succedere, dove nulla è davvero come sembra e non è dato essere certi di chi veramente abbia tradito chi.

L’appuntamento è quindi al prossimo episodio “Il battesimo del fuoco” il cui solo titolo sembra già essere foriero di scenari molto appassionanti e avvincenti.




sabato 9 gennaio 2021

“The Witcher - Il sangue degli Elfi" di Andrzej Sapkowski

Primo capitolo della saga di The Witcher, in realtà terzo libro in ordine di lettura, “Il Sangue degli Elfi” racconta quanto accaduto dopo il massacro di Cintra e la successiva vittoriosa battaglia di Sodden contro gli invasori nilfgaardiani.

I due volumi precedenti (“Il guardiano degli innocenti” e “La spada del destino”) sono infatti una raccolta di racconti dedicati agli avvenimenti occorsi fino alla battaglia di Sodden e al trattato firmato dai regni settentrionali con Nilfgaard, una tregua fragile che costringe, almeno per il momento, i nilfgaardiani a non oltrepassare il confine dello Jaruga.

Geralt di Rivia, il Lupo Bianco, ha finalmente incontrato il suo destino, la sua bambina sorpresa, Cirilla la principessa di Cintra.

Ciri, dopo la morte della nonna, la regina Calanthe, avvenuta durante il massacro di Cintra, è riuscita miracolosamente a mettersi in salvo e a sfuggire al terrificartene nero cavaliere di Nilfgaard che le dava la caccia.

Ora la bambina è con Geralt, lo strigo a cui era destinata fin da prima della sua nascita.

Geralt ha tutte le intenzione di difendere la sua protetta e per questo la conduce a Kaer Morhen, la dimora degli strighi, il luogo dove questi vengono addestrati.

Ciri vorrebbe ella stessa diventare uno strigo, il primo strigo donna, ma quando una sera si manifestano i primi segni delle sue forti capacità psichiche, Geralt deve necessariamente affidarsi all’aiuto di qualcuno più esperto.

La principessa Cirilla è la bambina dal Sangue Antico, lei è la Fiamma di Cintra e la profezia di’Itlina sta per compiersi.

Sapevo, dopo aver letto i racconti, che sarei andata avanti nella lettura perché ero rimasta piacevolmente sorpresa dalla storia nata dalla penna di Andrzej Sapkowski che, a parer mio, merita pienamente il successo raggiunto con la sua saga.

Avevo sentito invece pareri contrastanti sulla serie tv tratta dai suoi libri così, prima di affrontare la  lettura dei romanzi, ho pensato fosse giusto vederla per farmi un’idea.

La serie tv di Netflix non mi è affatto dispiaciuta anche perché non era per niente facile riuscire a rendere uniforme il materiale piuttosto frammentario fornito dai primi due volumi. Direi anche più che indovinata la scelta di Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia e quella di Anya Chalotra per interpretare Yennefer di Vengerberg.

Indubbiamente però mi sento in dovere di consigliare la lettura dei racconti prima della visione della serie Tv per comprendere al meglio non tanto la storia quanto la psicologia dei personaggi.

Consiglio che, a mio avviso, dovrebbe essere messo in pratica prima di vedere qualunque trasposizione cinematografica o televisiva relativa a qualsivoglia romanzo.

Veniamo adesso a “Il sangue degli Elfi”, il primo dei cinque romanzi, nato dalla penna di colui che è definito oggi uno degli scrittori fantasy più letti d’Europa.

Diciamo subito che rispetto ai libri di racconti, trattandosi di un romanzo, nonostante qualche salto temporale e alcuni flashback, la trama è ovviamente più omogenea.

Le linee narrative tendono a semplificarsi e quindi è più facile seguire la storia e con essa il succedersi degli avvenimenti.

In questo romanzo la dimensione avventurosa è forse meno preponderante rispetto a quella presente nei racconti, viene dato più spazio all’introspezione psicologica dei protagonisti e all’approfondimento delle dinamiche che legano tra loro i vari personaggi; la trama però resta sempre avvincente e il ritmo serrato e incalzante regala numerosi momenti di suspense che permettono di mantenere sempre altissima l’attenzione del lettore.

Gli intrighi e i tradimenti la fanno da padrone, nessuno è mai ciò che sembra e soprattutto nessuno può mai essere sicuro di aver accordato la  propria fiducia alla persona giusta.

Ciri è molto legata a Geralt e lui a lei, ma Ciri ora è molto legata anche a Yennefer e la maga, si sa, è sempre stata una donna imperscrutabile e pericolosa. Inoltre ciò che lega Geralt e Yennefer è qualcosa di forte e indissolubile anche se loro stessi per primi sembrano non crederci fino in fondo.

Con i suoi numerosi colpi di scena e la sua prosa coinvolgente, “Il Sangue degli Elfi” non ha tradito le mie aspettative, sebbene fossero molto alte. Non mi resta quindi che continuare la mia avventura e dedicarmi quanto prima alla lettura del prossimo romanzo intitolato “Il tempo della guerra”.


 



lunedì 27 luglio 2020

“The Witcher” (Il guardiano degli innocenti – La spada del destino) di Andrzej Sapkowski

Geralt di Rivia, il protagonista della saga nata dalla penna del polacco Andrzej Sapkowski, è uno strigo.

Il suo lavoro consiste nell’uccidere o nel rendere inoffensiva ogni tipo di creatura malvagia (vampiri, demoni, orchi, doppler e quant’altro), creature terrificanti che nessuno avrebbe mai il coraggio di affrontare.

Geralt ha un suo codice da rispettare e, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è né un assassino senza scrupoli né un comune mercenario.

Come ogni strigo anche lui è stato strappato alla famiglia di origine quando era solo un bambino e, attraverso un duro e difficile addestramento, è stato trasformato in un individuo che neppure i guerrieri più forti sono in grado di battere.

Attraverso la somministrazione di erbe e pozioni Geralt di Rivia ha subito una trasformazione che lo ha mutato profondamente nell’aspetto e nello spirito.

La mutazione dovrebbe avergli interdetto ogni comune sentimento umano, ma Geralt non è come gli altri della sua specie, non solo è il più potente di tutti, ma spesso sembra provare emozioni che non dovrebbe e delle quali lui stesso è il primo a stupirsi.

La saga di The Witcher si compone di otto libri, tre libri di racconti e cinque romanzi.

Vi indico i titoli secondo l’ordine di lettura, non quello di pubblicazione:

- Il guardiano degli innocenti

- La spada del destino

- Il Sangue del Elfi

- Il tempo della guerra

- Il battesimo del fuoco

- La Torre della Rondine

- La Signora del Lago

- La stagione delle tempeste

I primi due libri sono raccolte di racconti da leggersi per primi perché propedeutici alla lettura dei romanzi dove si trovano riferimenti a fatti già accaduti e si incontrano personaggi con i quali si è già fatto precedentemente conoscenza.

Pur non amando particolarmente il genere letterario del racconto, non ho trovato alcuna difficoltà nel leggere “Il guardiano degli innocenti” e “La spada del destino”.

I racconti di Sapkowski sono molto ben strutturati e collegati tra loro; alcuni personaggi inoltre si ritrovano spesso in più di un racconto agevolando così ulteriormente la lettura ed evidenziando l’interdipendenza delle varie storie.

A tutti gli effetti questi due volumi più che una raccolta di racconti vera e propria potrebbe considerarsi come un unico romanzo dalla trama piuttosto frammentaria.

La lettura risulta molto scorrevole, il ritmo veloce e la suspense sempre molto alta.

Tra i personaggi che ricorrono più spesso nei primi due libri troviamo: Ranuncolo, il bardo amico dello strigo e Yennefer, la maga della quale Geralt sembrerebbe essere innamorato.

Ho usato volontariamente il condizionale perché Geralt per dirsi innamorato dovrebbe essere in grado di provare emozioni, ma questo non contrasta forse con la sua natura di strigo?

E poi, come ignorare la possibilità che Yennefer abbia ammaliato Geralt con le sue arti magiche?

Infine c’è la piccola Ciri, nipote della regina Calanthe, la bimba destinata fin dalla nascita a Geralt.

Lo strigo però non crede al destino: quale sarà quindi il ruolo di Ciri? Geralt dovrà ricredersi sul potere che il destino esercita sulla vita degli uomini?

Non è ovviamente mia intenzione svelarvi nulla di più perché spetta a voi scoprire la verità leggendo la storia.

Non è facile trovare una saga fantasy avvincete ed emozionante tanto da volersi impegnare a leggere molti volumi, ma The Witcher mi ha totalmente conquistata con la sua trama coinvolgente, i suoi intriganti personaggi, il suo affascinante mondo popolato di creature fantastiche e mostruose, e con i suoi numerosi e continui riferimenti alla letteratura fantasy, alla favolistica e alla mitologia.

Da questa saga, dalla quale è nato anche un videogioco, è stata ultimamente tratta anche una serie TV andata in onda su Netflix nei mesi scorsi.

Al videogioco non sono assolutamente interessata; per quanto riguarda invece la serie TV sono molto indecisa se guardare ora la prima stagione o attendere di aver terminato di leggere tutti i volumi perché dal trailer sembrerebbe discostarsi parecchio dai primi due libri che ho letto.